La storia del Cagliari
Tutta la cronistoria rossoblù, partita per partita
1935/36
Campionato Seconda Divisione Regionale Sardegna
Per questa stagione 1935/36, a seguito della retrocessione maturata al termine del precedente campionato, il Cagliari si appresta a tornare al terzo livello del calcio Nazionale, dopo quattro stagioni consecutive in Serie B. Terzo livello calcistico Nazionale che si chiama non più Prima Divisione ma che assume per la prima volta la denominazione di Serie C ed è articolato su quattro gironi da sedici squadre ciascuno, che mettono in palio quattro promozioni complessive, una per girone.

La stagione calcistica comincia con una quasi novità, cioè il ripristino, dopo anni di assenza, della Coppa Italia. Questa manifestazione nata nel 1922, vide una sua seconda riproposizione solamente nella stagione 1926/27 ma questo torneo fu sospeso in corso di svolgimento e non vide mai la sua conclusione causa l’interesse pressoché nullo che le società riversavano.

Si riprova in questa stagione e il Cagliari gioca domenica 15 settembre 1935 sul campo del Piombino. Una sorta di primo assaggio per il campionato da affrontare visto che questa due squadre sono comprese nello stesso girone e che, quindi, si dovranno scontrare altre due volte nel corso della stagione. I padroni di casa si affermano con il punteggio di 2-0 e passano il turno, eliminando i rossoblù.

Il debutto in campionato sarebbe previsto per la domenica successiva, quando al campo di via Pola dovrebbe scendere in campo la Fermana. Invece niente. Perché la società, da anni attanagliata in maniera impietosa da problemi di natura economica, non riesce a formalizzare la sua iscrizione, decide di rinunciare e viene così cancellata dal campionato prima di iniziarlo. Insomma, si deve ricominciare daccapo, cioè dal basso, sia dal punto di vista sportivo che da quello societario. Il vecchio sodalizio viene sciolto e viene ricostituita ex-novo una nuova società che prende il nome di "Unione Sportiva Cagliari". Il nuovo presidente riuscirà, finalmente, a dare un minimo di stabilità ai vertici societari rimanendo svariati anni in sella. Si tratta di Mario Banditelli. D’obbligo segnalare, nel direttivo rossoblù, l’ingresso di Renzo Carro, dirigente che si rivelerà di lunghissimo corso e che negli anni a venire sarà assoluto protagonista della storia del Cagliari.

La destinazione naturale del prosieguo dell’attività agonistica, con una società appena nata e una squadra tutta da costruire ed assemblare, è l’amaro ritorno ai Campionati Regionali, per l’esattezza al campionato Sardo di Seconda Divisione che inizierà solo in primavera.

A questo campionato sono iscritte appena quattro squadre, tutte di Cagliari, cioè il neonato Cagliari, appunto, inteso quello nato dalle ceneri della vecchia società, quindi il Fascio Giovanile Cagliari, il San Giorgio Cagliari e una rappresentativa dell’Aeronautica. La quale, peraltro, si ritirerà prima del termine.

Il brevissimo torneo, disputato nell’arco di sole sei giornate, vedrà la vittoria del Cagliari che sarà così ammesso al Campionato Regionale Sardo di Prima Divisione 1936/37. Torneo a base regionale, per così dire, più ampia, formato da otto squadre, non solo del capoluogo.