La storia del Cagliari
Tutta la cronistoria rossoblù, partita per partita
1938/39
Campionato Serie C
Stagione post mondiale questa 1938/39. La Nazionale di Vittorio Pozzo, al termine di un lustro d’oro, dopo il campionato Mondiale vinto all’esordio in casa nel 1934 e l’oro Olimpico a Berlino due anni più tardi, conferma la sua laurea a Campione del Mondo nella manifestazione tenutasi nell’estate 1938 in Francia. Il calcio, dunque, è sempre più popolare in Italia. Uscendo un po’ dall’argomento calcistico, ricordiamo che in quegli anni in Italia c’era la dittatura fascista che fondava proprio sul consenso popolare e l’adesione di massa la sua forza. Quindi il calcio è certamente un ottimo veicolo di aggregazione. Per questo, sotto i due massimi livelli, la Serie A a sedici squadre e la Serie B a diciotto, la Serie C serviva perché anche nei più piccoli angoli della provincia italiana, tutti potessero andare negli stadi a sognare il successo per i propri beniamini che inseguivano un pallone.

Quindi si esagera un po’ nel formare il Campionato di Serie C, che raggiunge la quota record di ben centootto formazioni iscritte. I gironi erano otto, suddivisi con criteri geografici. Sei gironi da quattordici squadre, con quindi campionati da ventisei giornate e retrocessione per le ultime tre classificate, e due da dodici con campionato da ventidue giornate e retrocessione solo per l’ultima in classifica. La prima classificata di ciascun girone non veniva ammessa direttamente in Serie B. Le otto prime in classifica, infatti, venivano inserite in due gironi da quattro squadre che si affrontavano in gare di andata e ritorno per due altri mini campionati da sei giornate ciascuno. Le prime due classificate di questi due mini gironi accedevano alla Serie B della stagione successiva, perché da quel campionato erano le ultime quattro in classifica a retrocedere. Riassumendo: quattro promozioni e venti retrocessioni.

Come spesso accadeva all’epoca, c’erano delle rinunce alla vigilia dell’esordio in campionato. In questo caso furono quattro le formazioni rinunciatarie. Nessuna squadra si ritirerà, come altre volte capitato, a campionato in corso di svolgimento. Quindi, al netto delle squadre ritiratesi prima dell’inizio del campionato, avremo tre gironi da quattordici squadre e ventisei partite, tre da tredici con campionato da ventiquattro partite e un turno di riposo a squadra a giornata, uno da undici con venti partite e un turno di riposo a squadra e uno da dodici squadre e ventidue partite per un totale di centoquattro formazioni.

Una nota importante da rilevare è che ai nastri di partenza erano due le formazioni cagliaritane. Oltre alla squadra che porta il nome della città, infatti, vi era la San Giorgio, per l’esattezza “Pro Calcio San Giorgio, Dopolavoro Fois”, già avversaria del Cagliari nel biennio 1935/36 e 1936/37 trascorso nei campionati regionali causa fallimento e rinuncia dei rossoblù alla Serie C. Le due formazioni cagliaritane venivano, in questa Serie C, inserite in gironi diversi e questo impedisce la storica opportunità di vedere una stracittadina cagliaritana ufficiale in un Campionato Nazionale. Per la San Giorgio il Girone G, da dodici squadre divenute undici, per il Cagliari il girone F, concepito inizialmente a quattordici squadre che diventano tredici per la rinuncia della Libertas Rimini.

Questa stagione, alla luce della esperienza maturata un anno prima e conclusa con una retrocessione a cui seguì il ripescaggio, è stata, per la formazione rossoblù, decisamente positiva. Il Cagliari non viene mai coinvolto nella lotta per non retrocedere e disputa un campionato di centro classifica per un onorevolissimo quinto posto finale a pari punteggio con altre quattro formazioni.

Andando ad analizzare il campionato nello specifico, c’è da registrare l’incredibile differenza di rendimento tra le gare interne e quelle esterne. Il Cagliari è riuscito a fare del campo di via Pola un fortino inespugnabile e imbattuto, lasciando agli avversari appena tre pareggi. E sempre del Cagliari è stato anche il miglior attacco interno. Ma fuori casa il rendimento è stato disastroso, il peggiore di tutti come punteggio, appena due punti, e come numero di sconfitte. Praticamente tutte partite perse tranne una. Dal punto di vista statistico ricordiamo che sono stati del Cagliari anche il primato per minor numero di pareggi in campionato, appena tre, e dei pareggi in trasferta (zero). Il girone è stato largamente dominato dal Macerata, l’unica che farà più punti in casa del Cagliari. I marchigiani sono anche riusciti a rimanere imbattuti in trasferta. Staccata di sette punti la Civitavecchiese e addirittura di dodici la squadra di Terni, ai più nota con il nome storico di Ternana ma che, in questo periodo, si presenta con il nome di Borzacchini Terni. Quarta la Vis Pesaro, che ha totalizzato quattro punti più del Cagliari. In coda, detto del ritiro della Libertas Rimini, da assegnare due posti retrocessione. Uno va a carico del Gubbio mentre per l’altro posto è stata lotta tra tre formazioni, nettamente staccate dal gruppetto di centro classifica che comprendeva il Cagliari. Alla fine a soccombere, per un solo punto sulle altre due che terminarono a pari punteggio, è stata la Jesina, l’unica senza vittorie esterne. In seguito viene deciso di ripescare sia Gubbio che Jesina annullando, di fatto, le retrocessioni.

Per quanto riguarda la rosa dei calciatori rossoblù protagonisti di questa stagione, i principali nomi nuovi rispetto al Cagliari della stagione precedente sono quelli di Dari e Orani mentre non ci sono più, tra gli altri, Raffaele Corrias e Murranca. I calciatori rossoblù scesi in campo in campionato sono stati ventiquattro. Primatista di presenze sono stati Pau e Servetto (ventitrè) mentre il miglior realizzatore è stato Asquer con nove reti. Nell’altro girone la San Giorgio disputa un pessimo campionato con sette punti in venti gare e ben settantadue reti subite e finisce penultima staccata di nove lunghezze dalla terzultima perché ci fu chi ha fatto incredibilmente peggio (il Manfredonia con cinque punti) e in quel girone, essendosi ritirata una squadra prima dell’inizio del campionato, non erano previste altre retrocessioni. In ogni caso la San Giorgio rinuncia al titolo sportivo non iscrivendosi al successivo campionato di Serie C.