La storia del Cagliari
Tutta la cronistoria rossoblù, partita per partita
1947/48
Campionato Serie B
Stagione 1947/48, è finalmente il ritorno del Cagliari a livello Nazionale dopo la tragedia della Seconda Guerra Mondiale. Data la singolare e unica situazione logistica a livello Nazionale della Sardegna, cioè la sua insularità e la lontananza decisamente maggiore dalla penisola rispetto all’altra isola maggiore italiana, la Sicilia, lo stato di guerra impediva qualsiasi spostamento da e per la Sardegna per motivi di sicurezza, per motivi economici e perché c’era distruzione un po’ ovunque e così, pur avendo ottenuto un ottimo sesto posto conseguito nel Campionato Nazionale di Serie C 1939/40 il Cagliari deve abbandonare la scena, suo malgrado, al termine di quella stagione e disputare solo campionati regionali. Così come tutte le squadre sarde. Al termine della stagione 1946/47 sembrano finalmente giunti maturi i tempi per il giusto e sacrosanto ritorno anche per le formazioni sarde a misurarsi con il resto dell’Italia calcistica.

Il Campionato Regionale 1946/47 aveva decretato sul campo il Quartu vincitore e quindi Campione Sardo, per un successo che vedrebbe come premio la promozione in Serie C, ma la Federazione decide di attribuire i posti a livello nazionale anche secondo criteri logistici, meritocratici e infrastrutturali. Niente promozione, dunque, per il Quartu e livello Nazionale che viene assegnato a Cagliari, Carbonia (allora nominata Carbosarda), Olbia e Torres. A queste ultime formazioni viene assegnato un posto in Serie C, mentre al Cagliari viene assegnato un posto in Serie B. Nella classifica Carbonia, Cagliari e Torres si classificheranno alle spalle del Quartu, rispettivamente al secondo, al terzo e al quarto posto mentre l’Olbia terminerà la stagione nelle retrovie.

Sono questi anni dell’immediato dopoguerra, periodi di grande incertezza e confusione in un’Italia impegnata nella ricostruzione per un po’ tutte le cose della vita e il calcio non fa eccezione. Nato come torneo a girone unico, quello di Serie B è in realtà, in quell’epoca, un campionato che si disputa su più gironi e aperto ad una moltitudine di squadre, perché, affidandosi ad ovvi motivi di buonsenso, si cerca di coinvolgere nel popolarissimo gioco del calcio anche il più piccolo angolo di provincia perché in periodi di concreta miseria e difficoltà anche un pallone che rotola aiuta ad affratellarsi e a sperare in un futuro migliore e comunque ad una visione in generale più ottimistica della realtà e della vita .In questa stagione la Serie B è composta da cinquantaquattro formazioni suddivise in tre gironi da diciotto. Solo dieci di queste, tra cui il Cagliari, sono a sud di Roma.

Però è il momento in cui la Federazione decide la riforma che porterà la Serie B alla sua natura originaria di campionato a girone unico. Ne consegue un aumento massiccio delle retrocessioni per ridurre gli organici. Significa che classificarsi all’ottavo posto vuol dire declassamento in Serie C. All’atto pratico appena tre promozioni in Serie A a fronte di ben trentatre retrocessioni. Questa premessa fa capire la difficoltà con la quale parte il Cagliari, ma in realtà non sarà necessaria tanta selettività perché i rossoblù pagano la lontananza di anni dal clima agonistico nazionale, quindi di un certo livello, e retrocedono senza mai avere la possibilità di avere un destino diverso.

Si classificheranno ultimi in un girone composto da ben quattordici formazioni lombarde con una ligure (Spezia), una toscana (Viareggio) e una piemontese (Novara) a completare l’organico. Sarà proprio quest’ultima formazione a vincere il girone con tre turni d’anticipo, dato che la sconfitta dell’immediata inseguitrice (il Brescia) a Vigevano rende innocuo lo scivolone sul campo del Fanfulla.

Leggendo qualche numero del Cagliari, i rossoblù conseguiranno i primati negativi di: difesa, sia interna che esterna, numero di sconfitte, numero di punti in casa, sconfitte esterne e numero di vittorie interne. A cui si aggiunge un curioso zero nella casella dei pareggi esterni.

Dei ventotto calciatori scesi in campo, primatista di presenze è stato Aliprandi con trentadue partite disputate, miglior realizzatore Ragazzo con nove reti. Si noti che il centrocampista Cocco ha disputato una partita come portiere, essendo indisponibili gli altri.

I rossoblù terminano il campionato con una giornata di anticipo perché il Varese, comunque già retrocesso anch’esso, ospite al campo di via Pola per l’ultimo impegno stagionale, decide di non presentarsi con Cagliari che vince a tavolino 2-0 e lombardi penalizzati di un punto in classifica.