La storia del Cagliari
Tutta la cronistoria rossoblù, partita per partita
1968/69
Coppa Italia
Formula leggermente variata rispetto alla precedente edizione per la Coppa Italia 1968/69. Per la precisione la variazione è nella prima fase. Che non vive più dell’eliminazione diretta in gara unica, bensì della disputa di gironi da quattro squadre, sempre in gara unica, per un complessivo di tre giornate e due partite in ognuna di queste.

Essendo trentasei le formazioni partecipanti (le solite sedici di A e le venti di B), esse venivano suddivise in nove gironi da quattro squadre. Sette di questi avevano due squadre di A e due di B e due avevano una di A e tre di B.

Dal turno successivo nessuna variazione rispetto all’edizione 1967/68 con le otto squadre qualificate a dimezzarsi in un turno ad eliminazione diretta ma con, questa volta, la formula dell’andata e ritorno per andare a concludere il torneo con un girone da quattro squadre che si affrontavano in un vero e proprio minicampionato di sei giornate e dodici partite (andata e ritorno). Il tutto porta ad un notevole aumento delle partite disputate in questa edizione, settantaquattro contro le quarantanove di un anno prima.

E’ da notare il fatto che le squadre che vengono fuori come vincenti della prima fase a gironi sono otto a fronte di nove gironi. Ciò significa che, prese le nove vincenti, viene scartata quella con la classifica peggiore.

Il Cagliari viene favorito dal sorteggio che non le propina avversarie di A nel girone iniziale anche se la Reggina, che sarà protagonista assoluta nel campionato di B, le darà filo da torcere. Rossoblù e calabresi vinceranno le prime due gare (entrambe in casa per la Reggina, entrambe in trasferta per il Cagliari) e si presentano per lo scontro decisivo all’Amsicora dove la Reggina, con nessun timore reverenziale, si porta anche in vantaggio. Alla fine la partita termina in parità e sarà quindi il Cagliari, ma solo per una differenza reti favorevole per appena una segnatura in più, ad accedere al turno successivo che vedrà, comunque, solo due formazioni su otto di Serie B.

Decisamente più brillante la prestazione nel turno successivo che vede i rossoblù eliminare la Juventus ed accedere al girone finale con una formazione di B, il Foggia, e anche con Torino e Roma. A questo punto del torneo, i favori del pronostico, per la vincita della Coppa, sono tutti per il Cagliari che, in effetti, anche in questo girone finale, parte con due pari in trasferta e la vittoria in casa, per presentarsi allo scontro diretto, ancora in casa, con la Roma, formazione anch’essa prima e a pari punteggio dopo tre partite e con la quale si era pareggiato all’andata.

Ma sono i giallorossi a vincere, mettendo una seria ipoteca sulla vittoria finale, anche perché il Cagliari, che oramai perde di motivazioni, viene sconfitto anche nella successiva gara interna contro il Foggia. Si arriva all’ultima giornata con i sorprendenti rossoneri ultima squadra in grado di contendere la Coppa alla Roma. Si gioca in Puglia e la Roma, affermandosi con il punteggio di 3-1, vince il trofeo. Nell’altra partita il Cagliari ottiene una vittoria di prestigio sul campo del Torino, detentore del trofeo, lasciando a loro l’ultimo posto e scavalcando il Foggia, ottenendo così la piazza d’onore.

A conti fatti si tratta di un’occasione d’oro storica perduta per i rossoblù di aggiudicarsi un trofeo assolutamente alla portata, visto lo splendido secondo posto in campionato e visto il fatto che la squadra vincitrice, la Roma, è stata protagonista di una stagione assolutamente deludente. Così come in campionato, il Cagliari in Coppa Italia ha pagato un calo di rendimento sul finire della stagione. Da rimarcare, in quest’edizione, il successo personale di Riva, capocannoniere della manifestazione con otto reti. Il bomber rossoblù, insieme a Boninsegna, Cera, Greatti, Longoni e Niccolai, è stato uno dei sei calciatori del Cagliari ad avere giocato tutte le partite.