La storia del Cagliari
Tutta la cronistoria rossoblù, partita per partita
1993/94
Campionato Serie A
La stagione 1993-94 parte con una novità che possiamo definire, senza esagerare, epocale e storica. È quella dell’inizio dell’era delle televisioni a pagamento. Ogni turno di campionato, eccezion fatta per le ultime giornate, allorquando, con i verdetti in bilico, si rispetta la contemporaneità delle partite, una delle nove gare viene disputata in notturna e teletrasmessa nelle televisioni a pagamento. La prima di queste partite in assoluto, merita di essere ricordata, è Lazio-Foggia, nella prima giornata. La prima del Cagliari, in tal senso, è la gara casalinga contro il Parma del 12 dicembre 1993 ed è memorabile perché si perde con quattro reti di scarto (0-4) eguagliando la peggiore sconfitta interna della storia in Serie A (Cagliari-Roma 1-5, stagione 1975-76).

Altra novità è il ricorso ai turni infrasettimanali in campionato. Non una novità in assoluto perché già accaduto in passato, sporadicamente, ma da questa stagione diventerà consuetudine. In questa stagione sarà solo uno, la terza giornata disputata in notturna mercoledì 8 settembre 1993.

Questa annata è, per il Cagliari, quella del ritorno alla partecipazione alle Coppe Europee e si vuole fare bella figura. Il tecnico destinato a succedere all’ottimo Mazzone, che corona il suo sogno di allenare la Roma, è Radice, in passato allenatore del Cagliari nella stagione 1974-75, allorquando, subentrato a stagione in corso, portò i rossoblù ad una salvezza in una stagione che sembrava irrimediabilmente compromessa.

Le variazioni nell’organico sono rilevanti, ci sono della partenze eccellenti, di calciatori che hanno fatto la storia recente del Cagliari. A partire dal portiere, con Ielpo che, dopo sei stagioni in rossoblù, nelle quali è passato da una quasi retrocessione in C2 nella sua prima annata, in un continuo crescendo, alla qualificazione alla Coppa U. E. F. A. , passa al Milan campione d’Italia in carica, il che la dice lunga sulla sua bravura. Termina la sua avventura al Cagliari anche il grande Francescoli, che passa al Torino. Via anche Gaudenzi, che passa al Pescara in B e Tejera, che torna in Sudamerica. Per quanto riguarda gli arrivi, a centrocampo il nome nuovo è di un calciatore molto ricercato nel calciomercato. Trattasi di Allegri, reduce da un’ottima stagione, a livello personale, nel Pescara, seppure terminata con al retrocessione. Il suo acquisto, al momento, è il più costoso della storia rossoblù, preso anche per prepararsi a sostituire Matteoli, oramai non più giovane. Il campo dirà che Matteoli sarà sempre tra i migliori e insostituibile in rossoblù mentre Allegri nella sua permanenza al Cagliari ha certamente deluso le aspettative. Il nuovo portiere è Fiori che, come il suo predecessore sei anni prima, proviene dalla Lazio. Un altro arrivo è in attacco, trattasi di Julio Cesar Dely Valdes, calciatore di Panama ma che proviene dal campionato dell’Uruguay, per l’esattezza dal Nacional di Montevideo. Si rivelerà un acquisto azzeccatissimo. In difesa arriveranno Aloisi dal Torino e Veronese dall’Inter, calciatori che, comunque, giocheranno pochissimo. Gli ultimi due nomi da citare sono quelli di Cappioli e Marcolin, protagonisti del mercato di riparazione. Il primo passa alla Roma, il secondo arriva dalla Lazio.

Un’altra variazione da sottolineare è nelle divise da gioco. Lo stemma dei Quattro Mori, da sempre presente come unico emblema nelle maglie, viene notevolmente ridimensionato e “annegato” in uno stemma più moderno, circondato dal rossoblù dei colori sociali. Altra discutibile novità, anch’essa figlia del calcio moderno.

Il precampionato, incentrato sull’affrontare avversari di rilievo, in vista della stagione europea che attende i rossoblù e che deve dare riscontro alle ambizioni del Cagliari, è una delusione e così, alla vigilia dell’avvio di campionato il presidente Cellino prende la clamorosa decisione di esonerare l’allenatore. Il quale va comunque in panchina nella prima, disastrosa gara di campionato, una brutta sconfitta per 5-2 maturata in casa dell’Atalanta, si giocava a Bologna. È il primo di una lunghissima serie di esoneri che contraddistingueranno la carriera di presidente di Cellino.

Al posto di Radice arriva Giorgi che si dimostrerà all’altezza anche se il suo debutto è sfortunato, una sconfitta interna contro l’Udinese, che va aldilà dei demeriti per quanto ha espresso il campo. Il primo punto con il nuovo allenatore arriverà alla terza giornata con il Cagliari a guastare la festa dei cent’anni del Genoa, bloccato in casa sul pari, a cui seguirà il primo successo, che è di quelli da ricordare, vittoria 1-0 contro l’Inter. Successo in casa che, contro i nerazzurri, mancava dalla stagione 1971-72. Quella contro la formazione lombarda è la prima di tre vittorie consecutive che lancerà il Cagliari in una zona decisamente più nobile della classifica. Il campionato sul finire dell’anno solare 1993 va avanti tra risultati altalenanti e contradditori, tipo le sconfitte a Cremona e Reggio Emilia contrapposte ad un successo sul campo della Sampdoria e un pari su quello della Juventus e si conclude con tre sconfitte di fila.

Tracciando un bilancio della parte di campionato relativa al 1993 possiamo dire che il Cagliari si è dimostrato, sulla falsariga della stagione precedente, squadra di notevoli potenzialità ma, considerato l’organico numericamente non ottimale, l’impegno di Coppa U. E. F. A. , che viene affrontato brillantemente e con il massimo entusiasmo, toglie preziose energie mentali e fisiche che si ripercuotono in campionato con cali di tensione e risultati e prestazioni non sempre all’altezza.

In ogni caso si fa apprezzare soprattutto il reparto offensivo della squadra con la sorpresa Dely Valdes che va a segno con buona regolarità e forma una coppia molto ben assortita con Oliveira, che si conferma calciatore in costante crescendo di rendimento. Al mercato di riparazione viene ceduto, come detto, Cappioli alla Roma e arriva Marcolin dalla Lazio. A proposito dell’attacco, va sottolineato il fatto che i rossoblù, tra campionato, Coppa Italia e Coppa U. E. F. A. disputano quarantasei partite andando a segno in ben diciannove delle ventitré gare esterne disputate. Comunque il Cagliari rimane per quasi tutto il campionato a galleggiare a centro classifica, senza trovare lo spunto per lottare nelle parti nobili della graduatoria ma senza nemmeno rischiare di essere immischiata nella zona retrocessione se non nelle ultimissime battute del campionato allorquando la cocente delusione per l’eliminazione in Coppa U. E. F. A. , arrivata in semifinale dopo uno splendido torneo disputato, gli fa perdere concentrazione in campionato con qualche passaggio a vuoto di troppo e matematica certezza della permanenza nella categoria che arriva solo all’ultimo turno.

Per quanto riguarda la restante storia del campionato, esso registra il terzo successo consecutivo da parte del Milan che avrà la sua forza soprattutto nella difesa. Saranno appena quindici le reti subite dai Campioni d’Italia, risultato che li pone come nuovi primatisti in tal senso, anche per quanto riguarda il numero di reti subite in trasferta, appena sei. Il nuovo primato stabilito dal Milan come miglior difesa nei campionato a diciotto squadre riguarda anche la storia del Cagliari perché apparteneva proprio ai rossoblù la precedente migliore prestazione difensiva, relativa alla stagione 1966/67. In contrapposizione alla propria granitica difesa, il Milan mostrerà in campionato un attacco non altrettanto competitivo. Le appena trentasei reti realizzate lo porranno al decimo posto in assoluto e addirittura al tredicesimo sia per quelle interne che per quelle esterne. Praticamente la squadra Campione d’Italia che, nella storia dei campionati di A a diciotto squadre, ha realizzato di meno.

Riguardo gli altri primati stagionali di questo campionato, chiuso senza squadre imbattute in casa e senza squadre a secco di successi esterni, quelli negativi, eccezion fatta per il minor numero di realizzazioni in trasferta (il Piacenza) saranno tutti per il Lecce, autore di un disastroso campionato, chiuso all’ultimo posto. Oltre ai pugliesi, retrocederà in B un’altra neopromossa, cioè il Piacenza, unica squadra senza stranieri. Delle altre due neopromosse, la Cremonese si salverà brillantemente, per la prima volta nelle sua storia e l’altra, la Reggiana, rimonterà solo all’ultimo istante proprio a danno del Piacenza, ottenendo il primato stagionale come migliore difesa interna. In testa alla classifica la Juventus è stata l’unica vera antagonista del Milan, che chiuderà i conti a due giornate dal termine, mentre l’Inter, squadra vincitrice della Coppa U. E. F. A. , correrà seriamente il rischio di retrocedere per la prima volta in Serie B, ottenendo la certezza della conferma della categoria per un solo punto.

Per il Cagliari scenderanno complessivamente in campo ventuno calciatori. Primatista di presenza sarà Fiori, che disputerà tutte le trentaquattro gare di campionato, e miglior realizzatore sarà Dely Valdes con tredici reti, una meno di Oliveira. Dato statistico di una certa importanza nella storia del Cagliari perché due attaccanti in doppia cifra in quanto a segnature in Serie A non si registravano dalla stagione 1965/66.