La storia del Cagliari
Tutta la cronistoria rossoblù, partita per partita
1998/99
Campionato Serie A
In questa stagione 1998/99 il Cagliari si presenta prontamente ai nastri di partenza della massima serie dopo una sola stagione di permanenza in Serie B. Dando seguito alla riprogrammazione dopo la fine di un ciclo, sancito dalla retrocessione, il presidente Cellino conferma il tecnico della promozione, Ventura, e buona parte della rosa a sua disposizione un anno prima, tenendo i calciatori più forti e rinforzando l’organico con elementi di valore.

Tra i principali movimenti di mercato, segnaliamo le partenze di Lonstrup e Scugugia, che hanno vissuto sia l’amarezza della retrocessione che il pronto riscatto dell’immediata promozione e Sanna e Silva che invece erano calciatori di più lungo corso in rossoblù. Gli arrivi sono pochi e mirati. In difesa il giovane francese Zebina e il sudafricano Nyathi. Sempre dal continente nero due attaccanti, cioè Kallon e Mboma. A completare l’organico due giovani uruguayani che faranno la storia del Cagliari nel futuro, cioè il centrocampista Abeijon e il difensore Lopez. A stagione iniziata arrivano altri due rinforzi, cioè Mazzeo, conosciuto da Ventura due anni prima con il Lecce, con il quale era arrivata una promozione in A e il quotato centrocampista Zanetti, che arriva in prestito dall’Inter.

L’esordio dei rossoblù in campionato è molto brillante, un 2 a 2 al Sant’Elia contro un’Inter che sì è trovata sotto di due reti già nel primo tempo e ad un quarto d’ora dal termine. Nel secondo turno arriva un’onorevole sconfitta 1-0 sul campo della Juventus Campione D’Italia in carica e poi un roboante 5-0 al Sant’Elia a danno della Sampdoria, massimo successo storico per il Cagliari in casa in Serie A.

E in queste prime due giornate si delinea quello che sarà a lungo il comportamento del Cagliari in campionato, cioè prestazioni convincenti e spesso accompagnate dalle vittorie, anche con squadre molto quotate, per quanto riguarda le gare interne e prestazioni positive anche in trasferte dove, però, per un motivo o per un altro, verrà a mancare qualche risultato positivo anche sarebbe senz’altro stato meritato, per quanto visto in campo. Sta di fatto che il Cagliari chiude l’anno solare 1998,per quanto riguarda questa stagione in A, con sei sconfitte in altrettante gare esterne disputate. Sugli scudi, per questa prima parte di campionato, tra gli altri, gli attaccanti Muzzi e Kallon. Non è una sorpresa il primo, per il quale si pronosticava, come poi è effettivamente accadrà, l’anno della consacrazione, lo è decisamente il secondo. Manca all’appello un altro attesissimo attaccante, cioè Mboma, messo fuori causa ad inizio stagione da un infortunio che lo terrà a lungo lontano dai campi di gioco.

Tornando ai risultati sul campo e preso atto del rendimento esterno dei rossoblù, è facile capire che quando viene a calare il rendimento interno, la classifica diventa deficitaria. Accade in occasione degli ultimi impegni dell’anno solare 1998 allorquando arrivano due consecutive sconfitte interne che, sommate alle immancabili in trasferta, significano zero punti in quattro gare consecutive e un natale un po’ amaro. I rossoblù riprendono quota nella prima del nuovo anno, il giorno dell’Epifania, allorquando vincono autoritariamente in rimonta per la prima volta in trasferta lo scontro diretto sul campo della Salernitana, a cui segue un memorabile successo interno con il punteggio di 4-3 al Sant’Elia contro la Roma. Dopo la parentesi contro la Salernitana, il Cagliari esce sconfitto dalle due successive gare, entrambe in trasferta, con ben nove reti subite, prima di ottenere un’altra vittoria di prestigio al Sant’Elia. Dove, dopo Milan, Parma e Roma, cade anche la Juventus.

La gara contro la squadra torinese apre una serie di risultati che consentono al Cagliari di assestare la classifica, prima che, nella parte finale, arriva a sorpresa Mboma, al rientro dopo il lungo infortunio, a trascinare i rossoblù. Dopo il rientro per gli ultimi sette minuti della gara di Piacenza, Ventura lo schiera titolare per la prima volta al Sant’Elia contro l’Empoli e il camerunense si presenta con tre delle cinque reti (a una) con il quale viene travolto l’Empoli. I rossoblù continuano a navigare in sicurezza chiudendo definitivamente i conti a maggio. Prima con il secondo successo in trasferta, a Bologna, poi con la vittoria nello scontro diretto al Sant’Elia contro la Salernitana. Infine con la sconfitta sul campo della Roma che, combinata con i risultati dagli altri campi, dà la certezza matematica al Cagliari della conferma della categoria. Tutte queste tre partite hanno fatto registrare lo stesso punteggio: 3-1.

Per quanto riguarda la restante storia di questo campionato, questo, in testa alla classifica, è stato tra i più avvincenti degli ultimi anni. La squadra che più di tutte ha tenuto il primo posto è stata la Fiorentina, prima al termine del girone di andata e prima in classifica in venti delle prime ventuno giornate di campionato. Poi, frenati dall’infortunio del suo miglior attaccante e trascinatore, Batistuta, vengono scavalcati dalla Lazio che pareva destinata a conquistare il secondo scudetto della sua storia. Invece no, perché alla penultima di campionato la squadra romana subisce la beffa del sorpasso ad opera del Milan che si aggiudica il suo sedicesimo scudetto con un solo punto di vantaggio sulla Lazio, che riuscirà ad affermarsi in Europa nell’ultima edizione di Coppa Delle Coppe.

In coda alla classifica, finiva in fretta di sognare la conferma nella categoria l’Empoli, che chiuderà ultimo. A due turni dalla fine subiscono la matematica della condanna la Sampdoria, che torna in B dopo diciassette consecutivi campionati di massima divisione e il Vicenza. Rimanevano a contendersi l’ultimo posto disponibile per la Serie A, nell’ultima di campionato, il Perugia e Piacenza e Salernitana, che si affrontavano tra loro. Alla fine lo scontro diretto termina in parità e la Salernitana, attardata in classifica e quindi obbligata a vincere, tornava in Serie B dopo una sola stagione.

In questo campionato, nel quale una sola squadra ha chiuso senza sconfitte interne, la Fiorentina, e una sola senza successi esterni, l’Empoli, il Cagliari ha schierato un complessivo di ventiquattro calciatori, nessuno dei quali giocherà tutte le gare di campionato. Primatista di presenze sarà Vasari con trentatre delle trentaquattro gare di sputate, miglior realizzatore Muzzi con sedici reti.