La storia del Cagliari
Tutta la cronistoria rossoblù, partita per partita
1939/40
Campionato Serie C
Campionato di Serie C 1939/40 ancora una volta in formato mastodontico. Le società aventi diritto iscritte sono ben centoventisei, da suddividere in un complessivo di otto gironi, sei da sedici squadre ciascuno, due da quindici. In questo meccanismo complesso, per giunta, non era nemmeno assicurata una immediata promozione, ma le otto vincitrici dei gironi venivano a loro volta inserite in uno dei due gironi di quattro squadre ciascuno indipendenti tra loro per un ulteriore mini campionato con gare di andata e ritorno che assicurava la promozione alla tanto ambita Serie B alle prime due classificate di ciascun raggruppamento.

Anche alla vigilia di questa stagione, con i calendari già compilati, alcune squadre rinunciavano a partecipare rendendo il numero effettivo delle società ai nastri di partenza pari a centoventi. Le retrocessioni sono state state complessivamente diciassette, comprese le rinunciatarie, in vario numero per ciascun girone a seconda del loro formato.

Le squadre sarde ai nastri di partenza erono due. Insieme al Cagliari non c’è più la San Giorgio, che pur avendone diritto rinuncia ad iscriversi, ma c’è l’Olbia, che allora si chiamava G. I. L. Terranova perché Terranova Pausania era il vecchio nome della città attualmente conosciuta come Olbia e la sigla G. I. L. stava per Gioventù Italiana del Littorio, un'organizzazione fascista che promuoveva, tra le altre cose, lo sport. Le due squadre sarde, che si incontreranno nella Coppa Italia alla vigilia del campionato a Cagliari in gara unica, con i rossoblù che eliminano gli avversari con un roboante 9 a 0, sono state inserite in gironi differenti: il girone F per il Cagliari, il G per l’Olbia.

Doveroso ricordare che gli avvenimenti extracalcistici dell’epoca saranno destinati a travolgere e stravolgere tutto, anche il calcio. Infatti in coincidenza con l’avvio del campionato, nel settembre 1939, ha inizio la Seconda Guerra Mondiale che vede protagonista tra le prime la Germania. L’Italia, che con la Germania era alleata, decide all’inizio di non partecipare ma nel giugno del 1940, a stagione calcistica finita, entra anch’essa in guerra portando conseguenze nei successivi campionati tra calciatori chiamati alle armi e bombardamenti nelle città. E con la Nazionale impossibilitata a difendere il titolo mondiale conquistato nel 1938 perché la Coppa del Mondo è stata sospesa fino al 1950.

Venendo alla cronaca sportiva, il raggruppamento che comprende il Cagliari è formato da un numero di squadre dispari con giornata di riposo ogni turno per una squadra diversa. Ed è stato un campionato nettamente dominato dal fattore campo, come testimoniano i numeri. 422 a 176 come numero di reti, 294 a 98 come numero di punti e 125 a 27 come numero di vittorie a favore dei padroni di casa contro gli ospiti. Altri numeri a rafforzare quanto verificatosi, il fatto che sono state tre le squadre imbattute in casa e ben cinque quelle senza successi esterni. Tra queste la Sambenedettese, che ha conquistato un solo punto. Il Macerata è stata l'unica formazione a ottenere la media punti esterna superiore a 1. I pareggi sono stati 88 in 240 partite.

Il comportamento del Cagliari è stato ancora una volta soddisfacente. I rossoblù non corrono mai rischi di retrocessione, si classificano ad un onorevole sesto posto, con ben sei punti di vantaggio sulla squadra immediatamente sotto in classifica e saranno gli unici a non pareggiare mai in casa. Da notare, nel Cagliari sceso in campo in questa annata, il lancio in prima squadra di tanti giovani del vivaio. Ai quali vanno aggiunti gli importanti innesti di Bianchi in porta e Magherini in attacco che saranno grandi protagonisti. Tra i quali non ci saranno più, dopo tanti anni, Asquer e Fercia, così come Dari e i due portieri Loi e Siddi. Rispetto alla stagione precedente, il Cagliari conferma il proprio campo come un fortino quasi inespugnabile per le avversarie, con ben undici successi in tredici gare, risultato peggiore solo della vincitrice del girone, che riporta tredici successi in quattordici partite. A tal proposito, ricordiamo che, impresa riuscita a nessuna delle altre squadre, i rossoblù rifilano qualcosa come otto reti alla malcapitata avversaria di turno. Tutto questo in ben due circostanze, nella fattispecie contro il fortissimo Rimini, sconfitto 8 a 3, che finirà secondo nella classifica finale, e contro la Vis Pesaro, sconfitta 8 a 0, facendo risultare quello cagliaritano come il secondo migliore attacco interno del girone, alle spalle solo della capolista. Oltre questo, è stato migliorato il disastroso rendimento esterno dell’anno passato, che sarà stavolta il quinto del girone per numero di punti. A testimonianza della vivacità dell’attacco rossoblù, rimarchiamo il fatto che ben quattro calciatori del Cagliari sono andati in doppia cifra in quanto a numero di realizzazioni. Il più prolifico è stato Pisano con tredici segnature, due in più di Magherini e Mamberti e tre più di Renza. Lo stesso Magherini è stato anche il calciatore che ha totalizzato il maggior numero di presenze insieme al portiere Bianchi, venticinque le gare disputate.

Dopo la delusione del campionato precedente, anch’esso concluso al primo posto, che poi vedrà la sconfitta nelle qualificazioni per la promozione, stavolta riesce a fare centro la Maceratese, grande favorita della vigilia che rispetta in pieno il pronostico, che al campionato nettamente dominato, fa seguire un torneo di qualificazione vincente e posto assicurato per la Serie B della stagione successiva. In coda alla classifica, da registrare il ritiro a campionato in corso di svolgimento dello Jesi al termine della ventiduesima giornata, con annullamento dei risultati del girone di ritorno e convalida solo di quelli dell’andata e turno di riposo supplementare per un’altra squadra ogni giornata.

Segnaliamo, infine, una novità regolamentare epocale. Riguarda le maglie dei calciatori che, a partire da questa stagione, porteranno sulla schiena un numero dall’1 all’11 assegnato dall’allenatore a seconda del ruolo, a partire dal numero 1 per il portiere per arrivare all’11, solitamente destinato all’ala sinistra.