La storia del Cagliari
Tutta la cronistoria rossoblù, partita per partita
2004/05
Campionato Serie A
Il campionato di Serie A 2004/05 è quello del ritorno in Serie A per il Cagliari dopo un’assenza di quattro stagioni, tutte in Serie B. E rispetto alla precedente esperienza rossoblù in Serie A la prima novità è nel formato del campionato, che passa a venti squadre, due in più rispetto alla precedente edizione. Un formato che mancava dalla storia della Serie A da più di mezzo secolo, essendo stata l’edizione 1951/52 l’ultima con venti squadre in lizza e trentotto giornate di campionato. Rispetto ad allora non è una novità il numero delle squadre destinate alla retrocessione (le ultime tre classificate) ma lo è invece rispetto all’ultimo campionato, che vedeva retrocesse le ultime quattro squadre classificate. Anche il numero di tre squadre per la retrocessione è una novità che non si presentava da parecchio tempo, per l’esattezza dalla stagione 1986/87. Questa stagione 2004/05, inoltre, sarà l'ultima nella quale ci potranno essere spareggi.

Riguardo il Cagliari, le variazioni nell’organico rispetto a quello della stagione precedente saranno poche, perché, in massima parte, si ha gran fiducia nella rosa che ha centrato la promozione. Anche e soprattutto perché il Cagliari può, anche in questa stagione, annoverare tra le sue fila quello che risulterà un valore aggiunto, come del resto lo era stato l’anno della promozione. Cioè Gianfranco Zola, universalmente riconosciuto uno dei più talentuosi calciatori italiani della sua epoca, che torna a calcare i campi della Serie A dopo quasi otto anni.

Quello che dirà il campo in questa stagione darà ragione alla fiducia riposta in quasi tutti i calciatori della promozione, visto che il Cagliari viaggerà sempre con un buon margine di sicurezza sulla zona retrocessione. Le poche novità saranno due calciatori provenienti dalla Serie B, entrambi scevri da esperienze in Serie A, cioè il centrocampista Gobbi dal Treviso, al quale arriva, in cambio, in prestito, il centrocampista Capone e il difensore Bega dalla Triestina. Saranno entrambi protagonisti titolari per tutto il campionato. Mentre l’altro acquisto, il portiere greco Katergiannakis, preso al posto di Pantanelli che passa al Catania rimandando di un anno il suo personale esordio in Serie A, reduce dal clamoroso successo della sua nazionale nel campionato d’Europa disputatosi in estate in Portogallo, nel quale era il secondo portiere e che, pertanto, non ha avuto modo di scendere in campo, sarà il titolare tra i pali rossoblù solo fino a dicembre, allorquando, causa le sue poco convincenti prestazioni, viene rimpiazzato tra i titolari da Iezzo, altro esordiente in A. Dopodichè anche Katergiannakis farà le valigie già al mercato di riparazione di gennaio, così come la meteora argentina Peralta, centrocampista che disputerà solo uno scampolo di partita. A completare la scarna campagna trasferimenti estiva rimane da segnalare le cessioni con Modesto che passa al Monaco, Di Fabio che passa al Como in C1 e i sardi Pinna e Festa che rimarranno nell’isola vestendo le casacche di due squadre del campionato di Eccellenza, rispettivamente Tempio e Nuorese.

Detto delle poche facce nuove relativamente alla campagna trasferimenti , c’è da dire della grande novità del Cagliari che si presenta ai nastri di partenza di questa stagione. Ed è relativa al tecnico. Non viene sorprendentemente confermato il tecnico della promozione, Reja, il cui posto viene preso da Arrigoni, anch’egli alla sua prima esperienza come allenatore nella massima serie.

L’esordio in campionato, che si gioca al Sant’Elia, è anche la prima ufficiale del Cagliari, visto che la coppa Italia parte tre giorni dopo per i rossoblù. E nei primi cinque turni di campionato si vede un Cagliari a due facce, vincente in casa e perdente in trasferta. In una di queste fa il suo esordio in A Pisano, giovane indigeno proveniente dal vivaio che sarà protagonista per tanti anni risultando tra i più presenti in ogni tempo. La tendenza si inverte quando, alla sesta giornata, il Milan rifilerà al Cagliari quella che poi risulterà l’unica sconfitta casalinga stagionale e nel turno successivo allorquando si conquista il primo punto esterno, sul campo di un’Atalanta ancora senza vittorie e che, proprio da questo punto del campionato in poi, occuperà l’ultimo posto della classifica senza più abbandonarlo fino alla fine del campionato, con il primo successo ottenuto solo alla 17ma giornata.

I rossoblù vivono il miglior momento del loro campionato proprio da questo momento, allorquando inanellano una serie di otto partite tra la settima e la quattordicesima di campionato con una sola sconfitta, portandosi al quarto posto solitario nella graduatoria. È una squadra il più delle volte protagonista di partite spettacolari nel bene e nel male, con un attacco in cui si distingono gli stessi attaccanti protagonisti della promozione, cioè Esposito, Zola, Suazo, fermato, però, da qualche infortunio di troppo, e l’esordiente Langella. Le belle prestazioni in attacco dei rossoblù non sfuggono al commissario tecnico Lippi che consente, dopo i lontani tempi di Selvaggi nel 1982, quindi dopo più di vent’anni, di rivedere il Cagliari rappresentato anche in Nazionale. Con prima Esposito e poi Langella a togliersi la soddisfazione di esordire in maglia azzurra. Contrapposta all’attacco del Cagliari c’è una difesa non sempre all’altezza, come testimonia la sconfitta 5-1 sul campo della Roma e il fatto che, pur essendo al quarto posto, la squadra rossoblù ha subito ventidue reti in quattordici giornate, solo una in più dei peggiori.

In questo primo scorcio di campionato meritano di essere ricordati i successi di Roma contro la Lazio (sarà l’unico esterno di tutto il campionato) e quello casalingo per 4-2 contro il Chievo ma anche la bella prestazione contro l’Inter al Sant’Elia, uno spettacolare pareggio 3-3 ricco di rimpianti. Da questo punto in poi del campionato per il Cagliari inizia un lento declino, contraddistinto dalle immancabili difficoltà in trasferta, non sempre ripagate dal rendimento casalingo. Le successive sei partite vedono un solo successo, in casa contro il Messina, e quattro sconfitte su quattro in trasferta con ben nove reti al passivo e squadra che scivola al decimo posto, con comunque un girone di andata chiuso in bellezza con un brillante pareggio casalingo contro la capolista Juventus.

Il mercato di riparazione autunnale porta come novità il portiere Brunner, proveniente dalla Salernitana, destinato a fare il secondo a Iezzo, al posto di Katergiannakis, quindi l’honduregno Alvarez, il centrocampista Budel dal Parma e il difensore Vignati dalla Pistoiese.

Il girone di ritorno prosegue sulla falsariga di quello di andata, con i rossoblù sempre protagonisti in casa e, di contro, balbettanti in trasferta. Alla ventottesima giornata il Cagliari ottiene quella che sarà la sua ultima vittoria in campionato, un netto successo 3-0 a danno della Roma che provocherà, tra le altre cose, l’esonero del loro allenatore. Con un rassicurante momentaneo ottavo posto e una conferma della categoria praticamente in cassaforte, il Cagliari chiude il suo campionato un po’ in sordina con ben otto pareggi nelle ultime dieci gare di campionato e decimo posto finale. A testimonianza di questo calo, il fatto che il Cagliari è stata la squadra, insieme alla Roma, ad avere fatto meno punti di tutti nel girone di ritorno. L’ultima di campionato, lo si saprà qualche mese dopo, è anche l’ultima partita dell’eccezionale carriera di Gianfranco Zola, che chiude realizzando due reti sul campo della Juventus, appena laureatasi Campione D’Italia.

La formazione torinese tiene la testa della classifica per tutte le trentotto giornate di campionato, e già dal secondo turno è da sola e domina in lungo e in largo, giungendo prima al termine del girone di andata e arrivando ad un massimo vantaggio di otto punti alla 21ma giornata sulla seconda classificata, che al momento era il Milan, squadra campione in carica. Ma proprio quando sembra che il campionato diventi una formalità ed una semplice passeggiata trionfale, la Juventus incappa in due sconfitte consecutive che, combinate con altrettanti successi del Milan, la porta a portata dell’avversario che, in corrispondenza del pareggio sul campo del Messina alla venticinquesima giornata della capolista, riesce a compiere il clamoroso aggancio in classifica.

Le due squadre procedono a braccetto per sei giornate e, dopo un turno favorevole alla Juventus, ancora per tre giornate, quando mancano appena quattro partite alla fine e si è alla vigilia del momento della verità, lo scontro diretto che il Milan ha il vantaggio di giocare in casa. Ed è proprio qui che, incredibilmente e proprio sul più bello,il Milan, dopo un lungo inseguimento e quando sembrava nel momento favorevole, crolla. E’ la Juventus a vincere lo scontro diretto in trasferta e ad avere, così, il via libera per la conquista del suo ventottesimo scudetto laureandosi matematicamente campione al penultimo turno di campionato, chiudendo addirittura con sette punti di vantaggio su un Milan incapace di vincere partite dopo la sconfitta nello scontro diretto.

Detto del campionato di Juventus e Milan,c’è da dire che, nelle parti alte della classifica si sono affacciate varie squadre all’inizio del campionato, soprattutto nomi sorprendenti, tipo la neopromossa Messina ed il Lecce, che sono state seconde in classifica per tre giornate. Delle altre neopromosse, buono il comportamento, oltre che del Messina, anche di Cagliari e Livorno. Decisamente più tribolato il campionato della Fiorentina, impelagata nella lotta per non retrocedere e che si è ritrovata penultima in classifica a novanta minuti dal termine del campionato, impegnata con Bologna, Brescia, Chievo, Lazio, Lecce, Parma, Reggina e Siena ad evitare i rimanenti due posti per la retrocessione, visto che uno di questi era già destinato all’Atalanta, che torna in B dopo un solo anno.

L’ultimo turno, che prevedeva due scontri diretti, cioè Fiorentina-Brescia e Lecce-Parma, mandava in Serie B con il penultimo posto in classifica il Brescia, sconfitto nello scontro diretto, e tre squadre a pari punteggio al terzultimo posto, cioè Bologna, Fiorentina, Parma. La classifica degli scontri diretti metteva al sicuro la Fiorentina con Bologna e Parma a dovere decidere il loro destino in uno spareggio con gara di andata e ritorno. Ed è il Bologna la terza squadra a retrocedere nonostante il successo, addirittura in trasferta, con il punteggio di 1-0, nella gara di andata dello spareggio, il terzo su tre complessivi, considerando le due gare di campionato, perché il Parma riusciva ad affermarsi nel ritorno con il punteggio di 2-0.

Tra le statistiche di questo campionato, in cui nessuna squadra riusciva a mantenere inviolato il proprio terreno di gioco, così come nessuna squadra è stata esente da successi esterni, con il primato del minor numero di sconfitte interno conseguito da Cagliari e Inter, sconfitte una sola volta, il Milan risultava la squadra con il miglior rendimento esterno per punteggio, numero di vittorie e migliore difesa, tant’è vero che è proprio contro il Milan che Cagliari e Inter hanno patito le uniche loro sconfitte casalinghe.

La Juventus otteneva i primati per punteggio in casa, nonché migliore difesa, sia in casa che in assoluto, miglior attacco casalingo e maggior numero di vittorie, sia in assoluto che in casa. L’inter, in quanto a minor numero di sconfitte, otteneva, oltre al primato casalingo, anche quello esterno, dove risultava il miglior attacco e quindi, logicamente, quello in assoluto, con appena due sconfitte in trentotto gare disputate, finendo terza perché attardata dai troppi pareggi, ben diciotto, altro primato stagionale. Il primato come migliore attacco casalingo veniva ottenuto, a sorpresa, dal Lecce, decimo classificato e, paradossalmente, anche peggiore difesa casalinga.

Per il Cagliari da segnalare anche il fatto che è stata la peggiore squadra per punteggio in trasferta, insieme all’Atalanta, ultima classificata, nonché peggiore difesa esterna a pari demerito con il Lecce. Atalanta e Cagliari sono state anche le squadre con meno successi in trasferta, solo uno.

La storia, che sembrava già scritta di questo campionato, è stata poi rivista un anno dopo. Infatti, un’inchiesta partita sul finire della stagione calcistica 2005-06 e conclusa al termine della stessa, accertava degli illeciti riguardanti quella stagione e anche questa di cui parliamo ora. Illeciti che riguardavano la Juventus, il cui titolo di Campione D’Italia 2004/05 veniva, pertanto revocato, lasciando la Serie A 2004/05 senza vincitore.

Tornando alle statistiche di questo campionato, per i rossoblù sono scesi in campo un complessivo di ventisei calciatori. Primato di presenze per Gobbi, con trentasei gare disputate, migliore realizzatore Esposito con sedici reti.