La storia del Cagliari
Tutta la cronistoria rossoblù, partita per partita
2023/24
Campionato Serie A
Dopo la insperata ed emozionante promozione giunta al termine degli spareggi post campionato, il Cagliari si appresta a disputare questo nuovo campionato di Serie A con, una volta tanto, una certezza assoluta alla guida tecnica della squadra, cioè il confermatissimo Claudio Ranieri. Il quale, alla soglia dei 73 anni, annuncia di volere chiudere la sua bellissima carriera di allenatore al termine di questa stagione, non prima, chiaramente, di avere condotto la squadra alla conferma della categoria. Una volontà, insomma, di chiudere un cerchio guidando la stessa squadra con la quale era iniziata la sua carriera e che lo ha lanciato consentendogli l’avvio di una carriera ad alti livelli, una sorta di debito di riconoscenza.

A conti fatti è stata una missione compiuta, con l’ultima giornata di campionato, disputata in casa con la certezza matematica della salvezza già acquisita, che si è trasformata in una trionfale festa in suo onore tributata dal pubblico. Entrando nel dettaglio tecnico, tuttavia, è stata una stagione ricca più di ombre che di luci, con la squadra costantemente impelagata nei bassifondi della classifica e poche soddisfazioni per i tifosi.

In sede di mercato, per quanto riguarda le cessioni, nessuno dei calciatori rossoblù che si trasferiscono, va in Serie A. Altare (in prestito) e Lella vanno al Venezia, Barreca alla Sampdoria, Millico all’Ascoli, Capradossi, che inizierà la stagione facendo parte della rosa del Cagliari, rescinde il contratto dopo qualche mese e va al Lecco. Altro prestito quello di Kourfalidis che va al Feralpisalò. Torna alla società di appartenenza per fine prestito Falco alla Stella Rossa di Belgrado, i giovani Delpupo e Desogus vanno in prestito in C rispettivamente a Pontedera e Gubbio e lo sfortunato Rog viene prestato agli austriaci dello Swarovski Tirol.

Gli arrivi saranno quelli di due elementi già allenati da Ranieri ai tempi della Sampdoria, cioè Augello, che viene proprio dalla Sampdoria e Jankto, del Getafe ma nell’ultima stagione in prestito allo Sparta Praga quindi il difensore greco Hatzidiakos, proveniente dagli olandesi dell’AZ, il portiere italiano Scuffet, proveniente dai rumeni del Cluji, il centrocampista Sulemana dal Verona, il difensore polacco Wieteska dal Clermont, squadra francese, e il centrocampista Prati dalla Spal. A questo si devono aggiungere i prestiti di Oristanio, di proprietà dell’Inter, l’ultima stagione in Olanda al Volendam, quindi Petagna dal Monza e Shomurodov dalla Roma, l’ultima stagione allo Spezia. Rientra dal prestito in Uruguay Pereiro.

Dopo l’esordio stagionale in casa in Coppa Italia contro il Palermo, superato un po’ a fatica nei tempi supplementari, il campionato per i rossoblù parte con il posticipo del lunedì dove si ottiene un pareggio esterno a reti bianche contro il Torino, punteggio replicato in casa alla quarta giornata, ospitando l’Udinese. E sono i due soli risultati utili delle prime otto partite, dove il Cagliari subisce sei sconfitte, segna pochissimo e subisce tanto. A distinguersi, purtroppo, in negativo, è il portiere Radunovic, splendido protagonista della promozione la stagione precedente, che con alcune sue incertezze, determina qualche sconfitta di troppo.

Ovviamente, dopo otto gare, il Cagliari è solo all’ultimo posto e il primo rimedio di Ranieri, è proprio quello di avvicendare i due portieri con il neoacquisto Scuffet a prendere il posto di Radunovic, già all’ottava giornata. Dove però nulla può contro lo strapotere dell’avversario di turno, nella fattispecie la Roma, che maramaldeggia alla Sardegna Arena, vincendo 4-1.

Tuttavia il nuovo portiere si dimostrerà comunque più affidabile e sarà uno dei migliori in tutta la stagione. Alla nona giornata il Cagliari ha l’occasione di lasciare l’ultimo posto, in caso di vittoria sul campo della Salernitana, che precede i rossoblù di un punto ma l’incontro termina sul 2-2 con molti rimpianti e lascia le cose come stanno. Evento comunque rimandato di una sola settimana, in occasione della gara interna contro il Frosinone. Che si rivelerà memorabile. Infatti il Cagliari, complice anche un errore su calcio di rigore, si trova in avvio di secondo tempo con uno svantaggio di tre reti a zero quando, intorno all’ora di gioco, Ranieri effettua tre cambi tutti offensivi che ribaltano incredibilmente la situazione. Finisce sul punteggio di 4-3 con Pavoletti, entrato subito dopo l’intervallo, autore di due reti nel finale di gara. È la prima vittoria in campionato, che fa abbandonare ai rossoblù l’ultimo posto in classifica e mai in Serie A era successo che una squadra, sotto 3-0, rimontasse fino a vincere.

Sbloccatosi psicologicamente, il Cagliari vince anche la successiva partita, ancora in casa, contro il Genoa, disputando una gara decisamente più convincente. Non prima di avere estromesso dalla Coppa Italia l’Udinese, vincendo nei tempi supplementari in trasferta con il punteggio di 2-1 dopo essere stato immancabilmente in svantaggio. E arriva anche la terza vittoria in campionato in sei gare alla 15ma giornata, ancora in casa, contro il Sassuolo, anche in questo caso in rimonta nel finale, con gli ospiti in vantaggio 1-0 ad una manciata di minuti dalla fine e sconfitti 2-1.

Questo risultato porta il Cagliari al quartultimo posto, che significherebbe conferma della categoria, e gli consente, da qui alla fine, di rimanere in linea di galleggiamento e competitivo per giocarsi tutte le sue possibilità. Infatti arriva una serie di quattro partite con appena due punti che lo lasciano comunque al quartultimo posto prima di un’altra preziosa vittoria interna contro il Bologna, splendido protagonista e al momento quinto in classifica, anche in questo caso per 2-1 dopo essere stato in svantaggio.

Si è entrati nel nuovo anno e, come sempre, c’è il mercato di riparazione con Goldaniga che va all’ambizioso Como in Serie B, squadra che in effetti, alla fine del Campionato sarà una delle promosse e Pereiro che, mai utilizzato in campionato e con soli due spezzoni di partita in Coppa Italia, andrà, sempre in B, alla Ternana. Gli arrivi sono solo due, ma sono di categoria e riusciranno, eccome, ad incidere sui destini del Cagliari in questo campionato. Il primo è quello del difensore colombiano Mina, dalla Fiorentina. Che, aldilà di un discorso strettamente tecnico, si dimostrerà di grande carisma e in grado di dare autostima a tutta la difesa, troppo spesso insicura. Insieme a lui, l’attaccante italiano Gaetano, proveniente dal Napoli e subito a rete nell’esordio da titolare con i rossoblù, che si dimostrerà talentuoso e validissimo rinforzo in un attacco decisamente deficitario e dove si sente l’assenza di un bomber con Lapadula a iniziare tardi il suo campionato a causa di un intervento chirurgico a cui ci sono da aggiungere infortuni vari che colpiscono un po’ tutti e incidono sull’entrata in condizioni fisiche ottimali.

La rete di Gaetano nella sconfitta interna contro la Lazio è l’unica nota positiva di giornata perché il Cagliari, alla sua quarta sconfitta consecutiva, precipita al penultimo posto. Questa gara può considerarsi come uno spartiacque della stagione perchè il tecnico Ranieri, deluso e amareggiato, comunica negli spogliatoi alla squadra di volere rassegnare le dimissioni, non ritenendosi più l'uomo adatto per guidare la squadra alla ricerca di una difficile salvezza. I calciatori decidono di prendersi tutte le responsabilità dei risultati negativi e convincono il tecnico a recedere dalla sua decisione, ritenendolo l'unico in grado di riuscire nell'impresa della conferma della categoria, con il presidente che, parimenti, respinge le dimissioni comunicando nella conferenza stampa post partita che Ranieri rimarrà comunque al suo posto fino al termine del campionato. Rincuorato da queste risposte l'allenatore rimane e questo scossone dà l'avvio, in questo altalenante campionato, all’ennesima rimonta del Cagliari che ottiene una serie di quattro partite con due pareggi e due vittorie, tra cui la prima esterna nell’importantissimo scontro diretto di Empoli, che portano il Cagliari addirittura al quattordicesimo posto in una classifica comunque che in coda è cortissima ed equilibrata e che cambia in positivo o in negativo con molta facilità a seconda dei risultati.

Si è nel momento decisivo del campionato ed è proprio adesso che, probabilmente, il Cagliari decide il suo destino perché con un calendario davvero difficile, riesce, addirittura con rimpianti, ad ottenere un pari interno 2-2 contro la Juventus, dopo essere stato sul 2-0 e dopo essere riuscito a pareggiare, ancora per 2-2, sul campo dell’Inter, che sta stradominando il campionato che, alla fine, lo vedrà vincitore. Due risultati preceduti dalla vittoria interna sul campo dell’Atalanta al momento quinta in classifica e futura finalista di Coppa Italia e vincitrice dell’Europa League, sconfiggendo in finale i favoriti del Bayer Leverkusen freschi campioni di Germania per la prima volta nella loro storia e fino a quel momento senza sconfitte.

Successo del Cagliari sull’Atalanta ancora per 2-1 dopo essere stato ancora una volta in svantaggio. Insomma una serie di nove partite con tre vittorie e una sconfitta che sembrano avere posto i rossoblù al riparo da sorprese. Invece arriva un trittico di partite dove si ottiene solo un punto torna la paura perché c’è alle viste lo scontro diretto sul campo del Sassuolo alla penultima giornata. Che viene per la prima battuto a domicilio in Serie A dal Cagliari che conquista così la matematica certezza della conferma della categoria condannando, nel contempo, il Sassuolo alla prima retrocessione.

Ultima giornata dalle mille emozioni in coda con Salernitana e Sassuolo già condannate e tre squadre racchiuse in tre punti ad evitare l’ultimo posto retrocessione e due di queste squadre, cioè Frosinone e Udinese, ad affrontarsi nello scontro diretto con l’Empoli terza squadra coinvolta. Situazione che vede nettamente favorito il Frosinone, che gioca in casa e ha a disposizione due risultati su tre e che comunque determina la salvezza per chi vince, senza troppi calcoli da fare. Succede, invece, che l’Udinese vince a Frosinone e si salva e salvezza comunque alla portata anche per questi ultimi ma che sfuma nei minuti di recupero, allorquando l’Empoli realizza la rete della vittoria.

In tutto questo il Cagliari disputa il suo ultimo impegno di campionato ospitando la Fiorentina in una emozionante gara che si trasforma in una festa per Claudio Ranieri, al passo d’addio come allenatore e che viene solo parzialmente rovinata dall’arbitro che prolunga di ben otto minuti i cinque inizialmente concordati di recupero per un arrivo a tredici al punto da riuscire a fare vincere la Fiorentina su calcio di rigore con il punteggio di 3-2.

Riguardo la restante storia del campionato, in cui nessuna squadra è stata imbattuta in casa e tutte hanno vinto almeno una gara in trasferta, è stato dominato in lungo e largo dall’Inter che vince il suo ventesimo scudetto, quello della seconda stella. Antagonista è stata per lungo tempo la Juventus, vincitrice della Coppa Italia, che è crollata nettamente nel finale. Nel girone di ritorno la Juventus ha ottenuto ben ventuno punti in mano rispetto a quello di andata facendosi scavalcare anche dal Milan e chiudendo così al terzo posto.

Si conferma nelle posizioni di vertice l’Atalanta mentre la sorpresa stagionale è stato il Bologna, quinto in classifica e qualificato per la Champions League, a seguire le due romane, che precedono la Fiorentina giunta in finale di Conference League per la seconda volta consecutiva e nuovamente sconfitta.

Questo è il quadro delle qualificate alle Coppe Europee a cui non parteciperà il deludentissimo Napoli, campione uscente, finito al nono posto in classifica come il Torino, che il posto nelle Coppe Europee lo ha perso per pochissimo. In zona assolutamente tranquilla il Genoa e il Monza e quindi il lotto delle squadre impegnate nella lotta per non retrocedere che ha visto coinvolte anche Lecce e Verona. Notevole dal punto di vista statistico l’impresa dell’Udinese che è riuscita ad evitare la retrocessione pur avendo vinto una sola gara in casa, impresa riuscita anche alla Fiorentina nel 1970/71 ma lì il campionato aveva meno partite essendo a sedici squadre.

I primati stagionali in positivo sono quasi tutti dell’Inter, a ulteriore testimonianza del suo dominio. Fa eccezione il numero di pareggi interni (massimo l’Udinese con undici, minimo l’Atalanta con due) e il numero di reti minime subite in casa, in questo la migliore prestazione è stata del Torino, unica a subire reti in casa a cifra singola avendo appena nove reti al passivo.

Tra i primati negativi, quasi tutti della Salernitana, ce n’è uno a cui, purtroppo non sfugge il Cagliari, che, insieme all’Empoli, ha il peggiore attacco esterno con appena quattordici reti.

I calciatori impiegati in questo campionato per il Cagliari sono stati ventinove, uno dei quali, Zappa, ha disputato tutte le trentotto le partite di campionato. Il migliore realizzatore è stato Viola con cinque reti, un bottino davvero modesto ma certamente non sorprendente visto il già citato primato negativo esterno per segnature. La cifra di cinque reti per il miglior realizzatore è la peggiore della storia del Cagliari in Serie A. Purtroppo, tra gli attaccanti, è mancato Lapadula, appena tre reti, così come il deludente Shomurodov e non si è certo distinto Petagna, autore di una sola segnatura mentre le quattro reti di Gaetano vanno comunque contestualizzate nel basso numero di presenze, appena undici.

Di contro, si ha il primato storico di calciatori andati a segno, sono ben diciannove e c’è anche il primato storico assoluto di calciatori andati a calciare un calcio di rigore, sono stati sei e si eguaglia il primato della stagione 2012/13 per quanto riguarda i rigoristi andati a segno con quattro calciatori. Curioso che sia nel campionato con il numero minimo di tiratori (zero nel 1990/91) che in questo, con il massimo, l’allenatore fosse sempre Claudio Ranieri.