La storia del Cagliari
Tutta la cronistoria rossoblù, partita per partita
1999/2000
Campionato Serie A
C’è anche il Cagliari nel Campionato di Serie A che assegnerà l’ultimo scudetto del secolo e del millennio, dopo la brillante salvezza conquistata la stagione precedente. Per i rossoblù è il venticinquesimo torneo nella massima serie e non mancano le aspettative per una crescita dei risultati sportivi. Il verdetto del campo, viceversa, parlerà del peggiore campionato in A nella storia e l’inizio di un periodo storico difficile e avaro di soddisfazioni .

Rispetto alla stagione precedente cambia la guida tecnica con Ventura, protagonista di un ottimo biennio che, esattamente come fatto due anni prima, quand’era alla guida del Lecce, rinuncia alla massima categoria affascinato da una nuova sfida in Serie B, stavolta alla guida della Sampdoria, la sua squadra del cuore. Per rimpiazzarlo, il presidente Cellino opta per il ritorno di un altro gran protagonista del recente passato. Trattasi dell’uruguayano Tabarez, desideroso di riscatto dopo l’infelice parentesi alla guida del Milan. Detto della guida tecnica, c’è da rimarcare le variazioni nella rosa dei calciatori a disposizione del tecnico, che riguarderanno uomini importanti.

A partire dal pezzo pregiato Muzzi, il bomber del biennio con Ventura allenatore, trentatré reti nelle ultime due stagioni che, consacratosi come uno dei migliori attaccanti in circolazione, va all’ambiziosa Udinese. Altra partenza di peso è quella di Vasari, che segue Ventura nella sua esperienza genovese. Quindi un altro attaccante, Kallon, il centrocampista Zanetti e il difensore Zanoncelli, tutti protagonisti di un’ottima stagione, che vanno rispettivamente alla Reggina, alla Roma e al Brescia. I nuovi arrivi sono ben lungi dall’essere all’altezza dei partenti e a più riprese il presidente Cellino dovrà intervenire sul mercato per tentare di correggere la rotta.

Alla corte di Tabarez arrivano Ametrano dalla Salernitana, il giovane attaccante Corradi, che torna in rossoblù dopo due anni, il difensore Diliso dal Vicenza nonché tre stranieri giovani e di belle speranze come il congolese Mayelè, che proviene dal campionato francese così come Modesto, francese dell’isola vicina alla Sardegna, la Corsica e l’honduregno Suazo che giocherà anche con la formazione primavera. Arriva in rossoblù anche DanieIe Conti, che scriverà la storia del Cagliari negli anni a venire.

Il campionato parte presto, l’ultimo fine settimana di agosto, perché tra la prima e la seconda giornata è prevista una pausa per la Nazionale con il calciomercato non ancora concluso e il Cagliari parte con una sconfitta onorevole, 2-1 sul campo della Lazio, una delle grandi favorite per il titolo, nel posticipo notturno della prima giornata, l’unica delle trecentosei gare di campionato disputata di lunedì. Nelle due settimane tra il prima e il secondo turno il Cagliari completa il suo organico con un altro ritorno di prestigio, quello di Oliveira, che ha giocato la prima di campionato con la maglia della Fiorentina. Di lì a poco arriverà anche Morfeo, in prestito dal Milan.

Alla ripresa del campionato Oliveira è subito protagonista con una delle più belle reti mai realizzate in rossoblù. Una rete effimera perché viene annullata per un fuorigioco inesistente e i rossoblù perdono ancora. Sempre col minimo scarto, 1-0 al Sant’Elia contro la Juventus, trovandosi così, dopo appena centottanta minuti di campionato, all’ultimo posto da soli. Una classifica alla seconda giornata che non vede nessuna squadra in testa a punteggio pieno, evento che non si verificava dalla stagione 1972-73. Per il Cagliari l’ultimo posto viene confermato anche al termine della terza giornata, allorquando arriva una pesante sconfitta contro una squadra di pari livello, il Perugia. E quando al rovescio di Perugia segue un pari interno contro un’altra squadra di pari livello, il Venezia, al presidente Cellino non basta avere ottenuto il primo punto in classifica e decide di cambiare guida tecnica con Ulivieri al posto di Tabarez. Una decisione che, a ragion veduta, si rivelerà affrettata e sbagliata. Perché Tabarez, nel prosieguo della sua carriera, dimostrerà ancora il suo valore, già visto nella sua prima esperienza al Cagliari, mentre Ulivieri, protagonista negli anni 80 di una delle più vergognose pagine della storia sportiva del Cagliari con una retrocessione in C1, poi cancellata dalla Giustizia Sportiva e un clamoroso coinvolgimento in un giro di partite truccate che porterà ad una penalizzazione che stavolta avrà per davvero come conseguenza la retrocessione in C1, polverizzerà, alla guida del Cagliari in questa stagione, tutti i primati storici negativi relativi alla milizia del Cagliari in A.

L’esordio al Sant’Elia è felice a metà perché, passato in vantaggio contro il Torino, il Cagliari non riesce a conservarlo ottenendo solo un pari, a cui ne fa seguito uno, decisamente più incoraggiante, sul campo del Milan, un 2-2 che ha visto due volte i rossoblù in vantaggio e il Milan a inseguire. Quindi, ancora, due risultati contradditori, prima una disfatta interna contro l’Udinese, un umiliante 0-3 con due reti dell’ex Muzzi a cui segue un pareggio per 2-2 sul campo della Roma.

E il campionato va avanti così, aspettando una vittoria che non arriva mai nell’anno solare 1999. Con il Cagliari che occupa l’ultimo posto in classifica per le prime diciotto giornate e con il tecnico Ulivieri che le tenta tutte per scuotere la squadra, anche mettendo fuori squadra Cavezzi, Diliso, Conti, Grassadonia, Ametrano e Morfeo. Quest’ultimo, poi, ritenuto inutile per le fortune del Cagliari, viene ceduto al mercato di riparazione ad una squadra concorrente nella lotta per non retrocedere (il Verona). Un errore clamoroso, incredibile e madornale, visto che Morfeo risulterà decisivo nel conquistare una salvezza che sembrava utopistica.

La prima vittoria arriva, finalmente, alla penultima del girone di andata, quando ospite al Sant’Elia, in uno scontro diretto, è il Piacenza. 3-0 per il Cagliari con due reti di Mboma il quale, però, deve partire proprio subito dopo la gara per partecipare con la sua nazionale alla Coppa D’Africa. Storicamente, per il Cagliari, questo è il campionato di Serie A in cui è l'attesa per la prima vittoria è stata più lunga. Mai i rossoblù hanno dovuto attendere la 18ma dicampionato per brindare al primo successo. A seguito del sorprendente pareggio sul campo della Juventus del 30 gennaio, il Cagliari abbandona per la prima volta nel campionato, l’ultimo posto in classifica, facendo partire la caccia ad una difficilissima rimonta, per la quale, peraltro, ci sarebbe anche il tempo, anche perché a febbraio torna a disposizione Mboma, fresco campione d’Africa.

Nel frattempo arriva a rinforzare la squadra il difensore Bianconi, proveniente dall’Empoli, che inciderà ben poco sul destino del Cagliari, specialmente perché, sette giorni dopo, arriva il secondo successo in campionato, a spese del Perugia in uno scontro diretto, grazie a due reti di Berretta, uno dei più positivi in questa travagliata stagione. Il campionato va avanti, tra qualche convincente prestazione, alternata a qualche disfatta, tipo la sconfitta 3-0 a Venezia e quella 5-2 a Udine, fino al terzo e ultimo successo in campionato dei rossoblù. Una vittoria al Sant’Elia a danno della Roma che pare il preludio ad una clamorosa rimonta in classifica. La quale, in realtà, finisce proprio in quella domenica, visto che seguono qualcosa come sei consecutive sconfitte, che costituiscono un nuovo primato assoluto in negativo nella storia del Cagliari in Serie A. E in mezzo, chiaramente, la condanna matematica alla retrocessione, che arriva con quattro giornate di anticipo.

Con la squadra oramai allo sbando, se non altro, c’è spazio per i giovani sardi Carrus, Melis e Sulcis. Il finale di campionato, con due pareggi a interrompere la serie negativa, serve ad evitare l’umiliazione dell’ultimo posto proprio con il pari di Piacenza, la squadra che terminerà ultima. Gara che vedrà la prima rete in rossoblù del giovane honduregno Suazo, un attaccante che farà storia nel Cagliari. Nel congedo dal campionato, al Sant’Elia, c’è spazio per la farsa della partita contro l’Inter in cui l’arbitro Racalbuto, di Gallarate, città a pochi chilometri da Milano, ne combinerà di tutti i colori contro i rossoblù, che conteranno due espulsioni, al cospetto di un’Inter costretta a vincere per guadagnare l’accesso alla Champions League e che si aggiudicherà la gara con moltissima fatica e solo nel finale di gara, in undici contro nove.

Detto delle retrocessioni di Piacenza e Cagliari, a fare loro compagnia nel successivo campionato di B saranno Venezia e Torino mentre in testa alla classifica l’esito, incerto fino all’ultimo secondo, resterà memorabile nella storia della Serie A. A contendersi il titolo, dopo la naturale selezione imposta dal passare del torneo, rimarranno la Lazio, clamorosamente beffata per un punto un anno prima dal Milan, e la Juventus. E sono questi ultimi ad essere nettamente favoriti per il successo finale alla vigilia dell’ultimo turno di campionato, perché un’irriducibile Lazio, che era partita meglio degli avversari in campionato, ma che alla 26ma giornata accusava un ritardo di ben nove punti, è riuscita in una clamorosa rimonta al punto da riuscire a tenere vivo il torneo fino all’ultimo atto, anche grazie al successo nello scontro diretto, ottenuto sul campo avverso.

Bianconeri con due punti di vantaggio impegnati sul campo del Perugia contro i biancocelesti che ospitano la Reggina, facilmente sconfitta con il punteggio di 3-0. La sfida della Juventus, viceversa, interrotta per un nubifragio, riprende dopo una lunghissima sospensione e vede il clamoroso successo della formazione umbra, che,esattamente come la Reggina, nulla aveva da chiedere al campionato, con la Lazio che in maniera incredibilmente rocambolesca si aggiudicava il secondo scudetto della sua storia, nella stessa maniera con la quale aveva perso il titolo un anno prima a beneficio del Milan.

Tra i primati del campionato, segnaliamo, in positivo, proprio quello della Lazio come unica squadra senza sconfitte in casa. Mentre in negativo, purtroppo, reciterà una parte importante il Cagliari, che sarà una delle cinque squadre con il massimo di pareggi. Innanzitutto i rossoblù terminano per la prima volta nella loro storia senza successi esterni. Primato stagionale condiviso col Piacenza mentre quello del minimo di vittorie in campionato (appena tre) è tutto dei rossoblù. Così come quello del minimo dei punti in casa e delle sconfitte interne, sette, come il Piacenza.

In questa stagione sono scesi in campo, per il Cagliari, un complessivo di ventisei calciatori. Primatisti di presenze saranno Berretta e Scarpi con trentadue gare ciascuno mentre il miglior realizzatore sarà Mboma con otto reti.