La storia del Cagliari
Tutta la cronistoria rossoblù, partita per partita
2022/23
Campionato Serie B
Considerato il pessimo modo con cui la squadra aveva terminato il precedente campionato, cioè con una bruttissima retrocessione dalla A, considerato il momento storico con i risultati sportivi in costante calo e considerati i presupposti con i quali si partiva per questa nuova stagione, il Cagliari, nonostante fosse una squadra proveniente dalla categoria superiore, non era certo dato tra le favorite. Questo anche in considerazione della grande epurazione nell’organico e dai proclami societari che parlavano non già di una promozione come obiettivo stagionale, ma di un campionato da condurre nelle parti nobili cercando di ottenere il massimo.

Alla conduzione tecnica della squadra viene chiamato Liverani, che ha portato alla promozione in A il Lecce nella sua ultima esperienza in Serie B e dall’ottimo passato come calciatore anche nel Cagliari, seppure solo nella formazione primavera. Insomma, una stagione che si presentava come anonima e mediocre e che tale è stata fino alla fine dell’anno solare 2022, allorquando tornava a comparire dopo trent’anni quello che all’epoca era stato l’uomo della provvidenza e che tale si è dimostrato ancora oggi. Si parla di Claudio Ranieri, chiamato alla conduzione tecnica della squadra dati i risultati assolutamente insoddisfacenti e una qualità di gioco deludente fino ad allora espressi.

Il suo arrivo ha letteralmente trasformato una squadra incerta, priva di identità e di mordente conducendola ad un risultato sportivo assolutamente insperato e clamoroso riuscendo a trasmettere un obiettivo nel quale lui ha detto di credere fin dal primo momento a tutti gli uomini a disposizione. Ma anche ai tifosi, facendoli passare dal disinteresse e la critica, all’esaltazione e all’incoraggiamento ininterrotto. Parliamo di una incredibile promozione in Serie A, arrivata stavolta al termine degli spareggi post campionato, facendo catalogare questa stagione, per quello che è stato il continuo cambiamento di emozioni da un estremo all’altro, come assolutamente memorabile e indimenticabile, in assoluta antitesi rispetto alle premesse.

A differenza dell’ultima apparizione del Cagliari in Serie B, questo campionato, che vede per la trentesima volta i rossoblù ai nastri di partenza, ha variato il suo formato passando da un numero di ventidue squadre a quello storico di venti con numero di sostituzioni nel corso di una partita, che era diventato di cinque da effettuarsi al massimo in tre intervalli, che da soluzione provvisoria adottata in tempo di pandemia, è diventata ufficialmente definitiva.

Come detto, le variazioni nella rosa sono massicce. Il pezzo pregiato Joao Pedro va all’estero, per l’esattezza nel campionato turco, tra le fila del Fenerbahce, che gioca anche la Europa League. In Serie A rimane Lykogiannis, che va al Bologna, squadra dalla quale arriva Viola. Con un‘altra squadra di A, cioè l’Empoli, c’è una certa intensità nei movimenti di mercato in quanto vanno in Toscana Marin e Walukiewicz, entrambi in prestito, a cui si aggiunge Grassi, calciatore che in rossoblù era venuto in prestito dal Parma. Dalbert e Bellanova vanno all’Inter, in modalità opposta. Il primo di rientro dal prestito, il secondo, di proprietà del Cagliari, viene a sua volta ceduto in prestito. A loro vanno aggiunti Cragno e Andrea Carboni che vanno tutti e due al Monza, debuttante in A. Quest’ultimo terminerà anzitempo l’esperienza in Lombardia in quanto verrà ceduto in prestito al mercato invernale e raggiungerà Ceppitelli al Venezia in B e il Cagliari se lo troverà come avversario.

Così come saranno avversari in campionato Strootman che va al Genoa, Baselli che va al Como e Ceter che va al Bari. A chiudere il discorso relativo alle partenze, Lovato che rientra dal prestito all’Atalanta, che lo girerà alla Salernitana, altra squadra di A, Gagliano che va in C al Padova e il senegalese Keità che va in Russia.

In arrivo ci sono il difensore Barreca, di ritorno in rossoblù dopo la vittoriosa disputa della stagione 2016/17, sempre in Serie B, chiusa dal Cagliari al primo posto, proviene dal Lecce con il quale, ancora, è finito al primo posto in Serie B. Da questa stessa categoria arriva dal Benevento l’attaccante Lapadula, il difensore Capradossi, di proprietà dello Spezia ma in prestito alla Spal nell’ultima stagione, stessa squadra di un altro acquisto, cioè quello di Mancosu, prodotto del vivaio del Cagliari, con il quale aveva esordito in A giovanissimo, che rientra in rossoblù dopo ben tredici stagioni.

Dal Cosenza, dove erano in prestito rispettivamente dal Torino e dalla Juventus, arrivano l’attaccante Millico, a titolo definitivo e il centrocampista Di Pardo, ancora in prestito. Dalla Serie C arrivano Dossena dall’Avellino e Lella dall’Olbia, quindi due calciatori da campionati esteri: il congolese Makoumbou che arriva a titolo definitivo dagli sloveni del Maribor e l’italiano Falco che arriva in prestito dai serbi della Stella Rossa di Belgrado.

Dalla formazione primavera verranno portati in prima squadra Delpupo, Desogus, Griger e Luvumbo ma solo quest’ultimo riuscirà a ritagliarsi un ruolo da protagonista. Desogus gioca solo il primo tempo della partita d’esordio e verrà subito dato in prestito in Serie C, al Pescara, e Delpupo e Griger lo imiteranno per il loro numero di presenze: una per ciascuno, giusto il debutto in Serie B. Altro calciatore giovanissimo nella rosa rossoblù è l’argentino Franco Carboni, proveniente dal settore giovanile dell’Inter.

La stagione ufficiale parte presto, anche a causa della coincidenza con i Campionati del Mondo in Qatar che si disputeranno in dicembre e vede il Cagliari eliminare, al termine di una partita tutt’altro che entusiasmante, il Perugia dalla Coppa Italia, nella gara unica disputata a Cagliari.

In campionato il debutto avviene a Como e si ottiene un pareggio con rete di Pereiro nel recupero. La prima parte del torneo mostra un Cagliari incerto e timoroso, dove una piazza depressa da anni di risultati negativi, non riesce ad essere coinvolta anche perché l’allenatore non pare in grado di trasmettere ottimismo e positvità a squadra e tifoseria.

Alle stentate affermazioni casalinghe contro Cittadella e Modena si alterna la sconfitta esterna sul campo della Spal e, dopo la prima beneaugurante affermazione esterna a Benevento, che porta il Cagliari al terzo posto in classifica, due consecutive sconfitte interne. La prima contro il Bari, sorprendente neopromossa ancora imbattuta, che con questo successo scavalca i rossoblù, la seconda, ben più grave, contro il Venezia che, è vero, proviene dalla A ma è al momento impelagata nei bassifondi della classifica. Sconfitta in sé aggravata dal pesante punteggio (1-4) e dal fatto che i tifosi si attendevano una vendetta sportiva, per cancellare il mortificante ricordo dello 0-0 ottenuto proprio a Venezia nell’ultima dello scorso campionato che ha significato retrocessione.

Ha inizio così per il Cagliari un periodo di navigazione nell’anonimato del centro classifica con due sole vittorie nelle undici partite intercorse da quel momento alla vigilia di Natale con cinque pareggi consecutivi tra l’11ma e la 15ma giornata. L’ultima di Liverani allenatore alla Sardegna Arena è una stentata vittoria ancora contro il Perugia, squadra al momento ultima in classifica e che retrocederà al termine del campionato, che fa scoppiare una clamorosa e rara contestazione del pubblico al tecnico, invitato espressamente ad andare via. Al termine del successivo incontro, dove il Cagliari viene battuto a Palermo e scavalcato in una classifica che parla di dodicesimo posto a pari punti del Benevento, altra squadra che retrocederà a fine stagione, anche la dirigenza perde la pazienza e decide per il cambio alla guida tecnica.

Il nome più richiesto rappresenta un sogno per la tifoseria, è quello di Claudio Ranieri, l’eroe della rinascita rossoblù a cavallo tra la fine degli anni 80 e l’inizio dei 90 in quella società allora guidata da Tonino Orrù e che tanto desta ricordi nostalgici nella tifoseria. Stavolta il sogno si tramuta in realtà e Ranieri dà la propria disponibilità a partire dall’anno solare 2023. Prima c’è da affrontare alla Sardegna Arena il Cosenza e, in attesa dell’arrivo del nuovo tecnico, la squadra viene allenata da Muzzi che, per un’indisposizione dell’ultima ora, non potrà andare in panchina per la partita lasciando la gloria del successo a Pisacane, altro ex calciatore rossoblù presente nello staff tecnico.

Arrivato Ranieri, torna l’entusiasmo nella tifoseria e nella squadra, e il nuovo tecnico lancia subito proclami ambiziosi, sebbene questo comporti l’essere chiamato ad una grandissima impresa sportiva. La prima partita, davanti a spalti gremiti, vede il Cagliari sconfiggere il Como nel primo incontro del girone di ritorno e primo dell’anno solare 2023. Riguardo i movimenti del mercato di riparazione, non si registrano grandi scossoni. Pereiro e Franco Carboni, due calciatori poco utilizzati, vanno via. Quest'ultimo rientra all’Inter, da cui era arrivato in prestito. L'altro va, anch’egli in prestito, al Nacional, in patria.

Gli arrivi riguardano il giovane attaccante sloveno Prelec, che proviene dal campionato austriaco ma che Ranieri conosce dai tempi della Sampdoria, allorquando militava nella formazione primavera e del terzino brasiliano Azzi, prelevato dal Modena.

Chiaramente, per quanto sia capace, nemmeno Ranieri ha la bacchetta magica e ha bisogno di un minimo di tempo perché i risultati siano quelli voluti e le prime prestazioni non sono sempre brillanti. Tuttavia già dalle prime battute si vede una squadra più sicura di sé e con le idee più chiare. Tra le mosse che più rimarcano il cambio di guida tecnica in maniera decisamente evidente, notiamo l’impiego in difesa di Dossena, che con Liverani aveva totalizzato appena tre scampoli di partita e che diventerà titolare inamovibile risultando spesso tra i migliori in campo. Così come migliora nettamente il proprio rendimento il bomber Lapadula che realizza 2/3 delle sue totali reti in campionato sotto la guida di Ranieri, a cui ci saranno da aggiungere le reti nel torneo di spareggio post campionato.

Alla 23ma giornata i rossoblù, dopo tre risultati utili consecutivi, patiscono la prima sconfitta, sul campo del Modena, a cui segue il successo interno a danno del Benevento dopodiché arrivano quattro pareggi consecutivi con prestazioni altalenanti tipo quello convincente di Bari e quelli più deludenti a Venezia e Brescia. La partita spartiacque di questa stagione può essere considerata quella interna contro l’Ascoli, allorquando i rossoblù cambiano decisamente passo nei risultati. Un incontro, peraltro, cominciato male con lo svantaggio 0-1 maturato al termine di un primo tempo decisamente sottotono e sottolineato dai mugugni dei tifosi.

Ma nel secondo il Cagliari travolge l’avversario imponendosi 4-1 e andando a bissare la quaterna nella successiva partita. Da disputare in trasferta, dove il Cagliari aveva ottenuto una sola affermazione. Arriva un roboante 4-0 nello scontro diretto contro la Reggina, che affiancava i rossoblù in classifica, con gli stessi identici marcatori della precedente partita. È questo il momento topico della stagione perché dopo queste due vittorie arriva una quaterna di scontri di alta classifica per il Cagliari. I primi tre terminano in parità mentre il quarto di questi, sul terreno del Parma, al momento a pari punteggio, viene vinto 2-1 dalla squadra emiliana grazie anche ad un calcio di rigore molto dubbio che porta la partita sul momentaneo risultato di parità dopo il vantaggio con il quale il Cagliari aveva terminato il primo tempo.

Sarà questa l’ultima sconfitta in campionato per il Cagliari che inanella quattro vittorie finali consecutive tra cui un sensazionale 5-0 sul campo del Perugia con, tra le altre, una memorabile rete di Mancosu che tira dalla propria metacampo scavalcando il portiere avversario. Finale di campionato che porrà il Cagliari come squadra ad avere avuto il massimo incremento di punti in classifica nel girone di ritorno rispetto a quello di andata, ben dieci in più.

Il campionato dà come verdetti le promozioni immediate di Frosinone e Genoa e dà ad altre sei squadre, tra cui il Cagliari, che finisce al quinto posto, l’opportunità di conquistare la terza promozione messa in palio attraverso il torneo di spareggi post campionato, che coinvolge le formazioni piazzatesi tra il terzo e l’ottavo posto.

La retrocessione è destinata, come detto, al Perugia, dopo due anni in B e a Spal e Benevento, due squadre con recentissimo passato in Serie A e partite con ben altre ambizioni, a cui andrà aggiunta la perdente dello spareggio tra Brescia e Cosenza, terminate quartultime a pari punteggio.

Esaminando più nel complesso questa edizione del campionato, registriamo nell’organico il ritorno di due piazze ambiziose come Bari e Palermo, entrambe provenienti dalla Serie C, categoria dalla quale proviene anche l’esordiente Sudtirol, che porta per la prima volta la regione del Trentino-Alto Adige alla disputa di un campionato di Serie B a girone unico. La formazione altoatesina sarà la sorpresa principale del torneo, iniziato in sordina ma proseguito ben presto, a seguito del cambio della guida tecnica, costantemente nelle posizioni di alta classifica con conclusione al sesto posto, che vale un posto negli spareggi di fine campionato. Non meno meritevole è stato il comportamento di un’altra neopromossa, cioè il Bari, che concluderà al terzo posto e vedrà stroncato il suo sogno di una doppia promozione consecutiva solo nella finale degli spareggi. Il primo posto finale andrà al Frosinone, squadra dimostratasi indiscutibilmente la migliore e la più continua, che prende la testa solitaria della classifica già dalla decima giornata senza più perderla. Al secondo posto il Genoa, squadra tra le favorite della vigilia ma partita, esattamente come il Sudtirol, a rilento e ripresasi solo a seguito del cambio della guida tecnica.

Nelle parti alte della graduatoria sono apparse anche, con alterna fortuna, tutte le squadre che vanno fino al 14mo posto finale della Ternana, in testa da sola alla decima giornata, ma anche il Palermo, il Pisa, il Modena e l’Ascoli.

Alla fine la classifica premierà con il quarto posto il Parma, squadra un po’ discontinua ma sempre nelle zone nobili della classifica, la Reggina, partita ottimamente ma nettamente calata alla distanza e il Venezia che, viceversa, partiva malissimo, toccando anche la zona retrocessione salvo fare un finale di campionato da assoluta protagonista che la portava ad estromettere all’ultimo istante dagli spareggi promozione il Palermo.

A completare la disamina delle protagoniste rimane il Como, partito male ma ripresosi alla distanza, e il Cittadella che, pur rimanendo quasi costantemente nelle parti basse della classifica, riusciva sempre a mantenere un margine di sicurezza sulla zona retrocessione.

In questo campionato una gran parte dei primati stagionali li ha conquistati il Frosinone, maggior numero di vittorie sia interne che esterne con anche la migliore difesa assoluta ed esterna. E massimo dei punti sia in casa che in trasferta. Al Genoa la migliore difesa casalinga e il minor numero di sconfitte in casa (una) e al Bari maggior numero di punti, minor numero di sconfitte e migliore attacco per quanto riguarda le gare fuori casa, tutti primati condivisi con il Frosinone. Tra i primati negativi, peggiore difesa assoluta e esterna per il Brescia, casalinga per la Spal, anche la squadra meno vincente in casa così come il Benevento, squadra primatista in negativo anche per numero di vittorie complessive, di punti e reti all’attivo casalinghe oltre che il massimo di sconfitte interne, al Cittadella il peggiore attacco esterno, al Perugia il maggior numero di sconfitte esterne, Cosenza e Brescia peggiori difese esterne.

Una storia a sé merita il torneo di spareggio post campionato, una novità assoluta nella storia del Cagliari che per i rossoblù e i suoi tifosi è stato uno straordinario susseguirsi di emozioni forti. La struttura del torneo si disegna in automatico con la quinta classificata ad affrontare in casa e in gara unica l’ottava, idem la sesta contro la settima. Con eventuali tempi supplementari in caso di parità e promozione che va a chi vince oppure alla squadra meglio classificata in campionato se la partita dovesse terminare in parità dopo i tempi supplementari.

La vincente dello scontro tra quinta e ottava affronterà nelle semifinali la quarta classificata e la vincente dello scontro tra sesta e settima affronterà la terza. Stavolta al meglio delle due gare senza tempi supplementari e squadra meglio classificata a disputare la gara di ritorno in casa e a passare il turno in caso di parità. Le vincenti delle due semifinali si affronteranno in finale in doppia gara con ritorno sul campo della meglio classificata e promozione a chi vince il doppio confronto oppure alla meglio classificata in caso di parità.

Dato il piazzamento in campionato, con il quarto posto sfuggito all’ultimo momento a beneficio del Parma, il Cagliari è obbligato alla disputa del preliminare e l’avversario è il Venezia, la stessa squadra contro la quale, circa un anno prima, si era consumato il dramma sportivo della retrocessione. Il Cagliari riesce a consumare la sua vendetta sportiva disputando un gran primo tempo nel quale si porta sul doppio vantaggio con due reti in pochi minuti di uno scatenato Lapadula ma subisce una rete dal Venezia nel secondo che dimezza lo svantaggio e mette un po’ di apprensione, ma alla fine arriva la vittoria e la meritata qualificazione. Nell’altro preliminare il Sudtirol ospita e sconfigge la Reggina e le due semifinali designate sono quindi Cagliari-Parma e Sudtirol-Bari all’andata e le stesse due partite a campi invertiti per il ritorno.

I rossoblù offrono una bruttissima prestazione nel primo tempo della gara casalinga di andata, concluso sul punteggio di 2-0 in favore degli avversari. Ma nel secondo gli scatenati cagliaritani sono ben decisi a dare battaglia e danno vita in una incredibile e avvincente rimonta riuscendo addirittura a vincere con il punteggio di 3-2, che dà loro il vantaggio di potere giocare la gara di ritorno con due risultati su tre a disposizione.

Gara di ritorno nella quale, stavolta, il Cagliari si presenta battagliero fin dai primi minuti riuscendo a contenere le velleità avversarie concludendo sullo 0-0. Sarà dunque finale promozione per il Cagliari il cui avversario è il Bari, che ha faticosamente eliminato nell’altra semifinale l’ottimo e coriaceo Sudtirol.

E anche in finale le emozioni non mancano. E saranno memorabili. Nella partita di andata a Cagliari i rossoblù si portano presto in vantaggio ma iniziano da subito ad essere presi d’assedio dagli avversari che sbagliano anche un calcio di rigore nel primo tempo. Nel secondo l’assalto continua e quando sembrava che il risicato ma utilissimo vantaggio conseguito dal Cagliari diventasse realtà arriva, in pieno recupero, il pareggio, ancora su calcio di rigore.

La partita di ritorno, in uno stadio pieno all’inverosimile e con una atmosfera di festa per una promozione alla portata del Bari, a cui basta il pareggio, scende in campo un Cagliari determinato a ottenere l’unico risultato possibile, cioè la vittoria e stavolta le parti si invertono rispetto all’andata con i rossoblù a cingere d’assedio la porta avversaria. Il destino di questa doppia sfida si compie nel finale, con due episodi determinanti: una conclusione a rete del Bari che termina sul palo e successivamente, sul fronte opposto, la rete decisiva di Pavoletti, appena mandato in campo come mossa della disperazione da Ranieri qualche minuto prima, che tocca l’unico pallone della sua breve partita realizzando la rete dell’1-0 finale in pieno recupero che manda in paradiso il Cagliari tra la disperazione di calciatori e tifosi del Bari.

Il doppio spareggio retrocessione vedeva soccombere il Brescia, squadra ambiziosa e partita bene in campionato come testimonia, ad esempio, il terzo posto al termine della 14ma giornata, ma autrice di un disastroso girone di ritorno, partito con sette sconfitte consecutive. Gara di andata a Cosenza terminata 1-0 per i calabresi e partita di ritorno che, dopo il vantaggio del Brescia, vedeva il Cosenza realizzare nei minuti di recupero la rete dell'1-1 che scatenava un'invasione di campo da parte dei tifosi del Brescia con lancio di oggetti e di fumogeni che obbligava l'arbitro a porre fine anticipata al confronto, il cui punteggio veniva tramutato in 0-3 dalla Giustizia Sportiva. Va notato che tre delle quattro retrocesse, cioè Benevento, Brescia e Perugia la stagione precedente avevano disputato gli spareggi promozione.

In questo campionato il Cagliari ha utilizzato complessivamente ventinove calciatori. Primatista di presenze è stato Radunovic che non ha saltato nemmeno un minuto sia del campionato che degli spareggi. Miglior realizzatore è stato Lapadula che, con ventuno reti, si laurea capocannoniere del campionato di Serie B per la seconda volta nella sua carriera. Per il Cagliari, invece, prima volta nella storia in cui un suo calciatore vince la classifica dei cannonieri in Serie B. Lapadula si confermerà anche negli spareggi finali il miglior realizzatore, con quattro reti che lo portano ad essere il più prolifico cannoniere nella storia degli spareggi post campionato della Serie B.