La storia del Cagliari
Tutta la cronistoria rossoblù, partita per partita
1967/68
Campionato Serie A
Questo campionato 1967/68, passato dal formato a diciotto squadre a quello a sedici, è stato, per il Cagliari, condotto all’insegna della discontinuità. I rossoblù lo concluderanno esattamente a metà, all’ottavo posto, sempre in assoluta tranquillità sulle posizioni di retrovia della classifica, ma senza quasi mai trovare lo spunto per ottenere qualcosa in più.

Allontanato, un po’ misteriosamente, l’allenatore Scopigno alla fine della tournee estiva negli Stati Uniti D’America, disputata al termine del precedente campionato, la panchina viene affidata all’italo-uruguayano Puricelli. Il cambio di allenatore sarà l’ultimo atto del preseidente Rocca perché ad inizio stagione c’è da registrare anche una importantissima novità, dal punto di vista societario. Il presidente della prima, storica promozione in A, quello che portò Riva in Sardegna, rassegna le dimissioni e il suo posto viene preso provvisoriamente, in attesa dell’elezione da parte del Consiglio d’amministrazione del nuovo presidente, dall’ing. Giorgio Lombardi, dirigente ma anche progettista di quella che sarà la nuova casa del Cagliari, lo stadio Sant’Elia, che sostituirà, a partire dalla stagione 1970/71, l’Amsicora. Le altre variazioni nell’organico sono minime. Al Padova va il centrocampista Visentin, alla Spal il portiere Mattrel. Un altro scambio è quello con l’Atalanta tra il centrocampista Tiberi e l’inglese Hitchens, attaccante arrivato al posto di Ciocca, ceduto al Pescara. La maglia bianca con inserti rossoblù tornerà ad essere la seconda divisa, in luogo della tradizionale rossoblù.

Il campionato comincia male per il Cagliari. All’esordio si perde a Brescia e Riva, di rientro in campionato dopo l’infortunio patito a marzo con la Nazionale, viene espulso e squalificato per due giornate. Peggio ancora la domenica successiva, aldilà del discorso sportivo (altra sconfitta, stavolta a Bologna). In occasione della prima rete degli emiliani, Reginato e Tiddia hanno un terribile scontro fortuito di testa, che li manda entrambi all’ospedale privi di sensi. Per Tiddia, il più grave, si teme per davvero, ma alla fine, dopo la giusta convalescenza, entrambi potranno riprendere a giocare e a condurre una vita normale.

Dopo la sconfitta a Firenze della quinta giornata, che fa precipitare i rossoblù al penultimo posto in classifica, il Cagliari inizia, finalmente, a ingranare un po’ inanellando una serie di sette risultati utili di fila che li porta ad occupare addirittura il secondo posto in classifica, alle spalle del Milan. In questa serie va rilevato il successo della decima giornata sul campo della capolista, che in quel momento era la Roma, autrice della prima fuga stagionale e che proprio dopo la sconfitta coi rossoblù dovrà abbandonare i propri sogni di gloria. Ma la gioia per il secondo posto finisce subito perché alla tredicesima il Cagliari, di scena a Varese, sul campo dei sorprendenti neopromossi lombardi, anch’essi secondi e capaci, nel corso del campionato, di rifilare alla Juventus Campione d’Italia in carica un memorabile 5-0, sul finire di partita e in svantaggio 2-1, si vedono negare un rigore dall’arbitro per una clamorosa parata di un difensore su un tiro a botta sicura di Boninsegna che va su tutte le furie, aggredisce, anche fisicamente, l’arbitro, meritandosi l’espulsione e una squalifica record di ben undici giornate, poi ridotte a nove. La lunga e forzata rinuncia ad un attaccante come lui, chiaramente, influisce in negativo sul prosieguo del campionato. Infatti, a sottolineare la sua importanza, va anche ricordato il fatto che poco più di un mese prima aveva fatto il suo esordio con la maglia della Nazionale schierato in attacco, esattamente come in questo Cagliari, in coppia con Riva.

Il girone di andata, che vedrà il Milan in testa seguito dal Varese, si chiude ancora con un episodio eclatante. Al rientro negli spogliatoi, dopo il primo tempo della partita allo stadio di San Siro contro l’Inter e con il punteggio ancora fermo sullo 0-0, una moneta lanciata dagli spalti colpisce il difensore Longo vicino all’occhio, impedendogli la prosecuzione della partita e mandandolo all’ospedale. Nel secondo tempo l’Inter, in undici contro dieci (si poteva sostituire solo il portiere) dilaga e vince 3-0 ma la Giustizia Sportiva ribalta il risultato del campo dando la vittoria 2-0 al Cagliari.

Tra alti e bassi il Cagliari conduce il suo girone di ritorno veleggiando nelle posizioni mediane della classifica, fino al picco negativo che porta i rossoblù, che appaiono pericolosamente privi di motivazioni, molto vicini ai bassifondi della classifica alla ventisettesima giornata, a seguito di tre sconfitte consecutive. Punti nell’orgoglio anche dalla disapprovazione dei tifosi, i rossoblù vinceranno tutte le ultime tre partite, che un bizzarro calendario le propone tutte in casa, chiudendo col botto l’incontro di commiato con il pubblico sconfiggendo all’Amsicora, con il punteggio di 3-2, l’Inter di Helenio Herrera, che aveva chiuso in vantaggio 2-0 il primo tempo. Tra i risultati del Cagliari da ricordare in questo campionato all’insegna dell’equilibrio, c’è anche il successo sul terreno del Milan, cioè la squadra che si laureerà Campione d’Italia con ben quattro giornate di anticipo, patendo solo questa sconfitta interna.

Per quanto concerne la storia del campionato, esso partirà con un certo equilibrio e, come detto è la Roma ad abbozzare il primo tentativo di fuga senza che mai, peraltro, i capitolini riescano a staccare la concorrenza, tant’è vero che alla nona giornata c’è addirittura un quartetto in testa e ben dieci delle sedici squadre racchiuse nello spazio di appena quattro punti. Tutto questo alla vigilia della già citata sconfitta della Roma all’Amsicora che segnerà il cambio della guardia in vetta a favore del Milan. Da quel momento in poi la lotta al vertice avrà poca storia con i rossoneri a spadroneggiare senza che nessuna squadra riesca a stare al suo passo anche per la troppa discontinuità di rendimento delle rivali. Sarà il neopromosso Varese, rivelazione del campionato, a vivacizzare il torneo, specie nel girone di andata, salvo poi calare anch’esso nella seconda parte del torneo. Riguardo la zona retrocessione, la prima ad essere condannata è il Mantova, mentre solo all’ultimo turno Atalanta e Lane Rossi Vicenza (uniche squadre senza vittorie esterne) la spuntano su Brescia e Spal. Snocciolando qualche altra statistica, segnaliamo il Varese unica imbattuta in casa e migliore per rendimento interno e un primato stagionale anche per il Cagliari: quello delle reti in casa, ben trenta in quindici gare, a deliziare i tifosi che gremivano gli spalti dell’Amsicora.

In questa stagione sono diciotto i calciatori scesi in campo nelle trenta giornate di campionato in rossoblù, di cui ben dieci andranno a segnare almeno una rete. Primatista di presenze è Greatti che ha disputato tutte le partite, miglior realizzatore è sempre Riva, capocannoniere un anno prima, che questa volta si deve accontentare del secondo posto con tredici reti, due in meno del capocannoniere Prati del Milan.

Riuscirà, viceversa, a togliersi con la maglia azzurra la grande soddisfazione di laurearsi Campione D’Europa, realizzando anche una delle due reti con le quali l’Italia sconfiggerà nella finale di Roma la Jugoslavia, portando la massima rappresentativa calcistica nazionale ad un successo che mancava dai Campionati Mondiali del 1938. Da notare il fatto che, non appena terminato il campionato, si ha immediatamente l’avvicendamento in panchina con Scopigno che rientra nei ranghi a furor di popolo e dirige i rossoblù nella Coppa Delle Alpi, ultimo impegno ufficiale prima delle vacanze.