La storia del Cagliari
Tutta la cronistoria rossoblù, partita per partita
1934/35
Campionato Serie B
Il movimento calcistico italiano è nel suo periodo storico di massimo splendore fino a quel momento. Vero è che la seconda edizione del Campionato del Mondo per Nazioni, nato da pochissimo, che mette in palio la Coppa Rimet, viene proprio disputata in Italia nel 1934 ed è proprio la Nazionale Italiana di Vittorio Pozzo, esordiente nella manifestazione, ad ottenere il successo, aprendo un lustro che la vedrà trionfare due anni più tardi nel torneo calcistico delle Olimpiadi di Berlino con la vittoria della medaglia d’oro e nel 1938 ancora nel Campionato del Mondo, questa volta disputato nella vicina Francia. In un’epoca di totalitarismi (Mussolini in Italia, Hitler in Germania) il calcio per il suo ascendente nelle masse popolari, buono quindi per la propaganda, viene incentivato e promosso.

Per la Serie B, quindi, si era già ritenuto opportuno ritornare al girone unico, formato che aveva avuto maggior successo. Questo 1934/35, che in Serie A vedrà la vittoria del quinto scudetto consecutivo da parte della Juventus, ha per la Serie B, come la stagione precedente, due gironi per un numero di squadre che passano da ventisei a trentadue e che per la stagione successiva dovranno essere ridotte a diciotto. Viene da sé che sarà elevato il numero delle retrocessioni.

Il Cagliari, che in questo torneo nemmeno ci sarebbe dovuto essere in quanto retrocesso la stagione precedente, vi partecipa per essere stato ripescato proprio per allargare i quadri della Serie B, salvo, come detto, ripensarci perché la formula a due gironi non aveva soddisfatto. Al timone della società c’è un nuovo presidente, si chiama Aldo Pacca. Nel girone del Cagliari capita la formazione più gloriosa dell’epoca, il Genoa, all'epoca denominato Genova, all’esordio nella Serie B. Infatti la squadra più titolata d’Italia al momento, con i suoi nove scudetti, è neoretrocessa dalla A. Il favore del pronostico, dunque, è d’obbligo e verrà, all’atto pratico, rispettato in pieno.

Riguardo il meccanismo promozione, la novità rispetto alla stagione precedente è che non c’è il girone finale. Promosse in Serie A saranno le prime classificate di ciascun raggruppamento. Rispetto alla stagione precedente il campionato del Cagliari è decisamente migliore e sarebbe anche da considerarsi, numeri alla mano, come positivo. Infatti in un campionato a sedici squadre e due punti per vittoria i rossoblù ottengono il nono posto, superando la media di un punto a gara, totalizzando in numero maggiore sia le vittorie sulle sconfitte che le reti all’attivo su quelle al passivo. In un campionato nettamente dominato dal fattore campo (basti pensare al fatto che le squadre di casa hanno realizzato 441 reti contro le 200 subite e che hanno ottenuto 325 punti contro 125) il Cagliari totalizza dieci punti in trasferta e meglio fanno solo le prime tre della classe. E ha il quinto migliore attacco esterno.

Purtroppo in un campionato che, come detto, sarebbe, numeri alla mano, da considerare positivo, c’è da tenere conto dell’elevato numero di retrocessioni e anche il Cagliari incappa in questo amaro destino. Amaro e beffardo visto che nell’altro girone anche con un punto in meno il Cagliari si sarebbe conquistato il diritto alla permanenza in Serie B.

I rossoblù riescono, bene o male, a tenersi sempre in linea di galleggiamento ma a due giornate dal termine si devono arrendere. Reduci da due sconfitte consecutive devono affrontare in trasferta il Derthona. Perlopiù i piemontesi, già matematicamente retrocessi, rinunciano a scendere in campo regalando i due punti al Cagliari ma il Messina, la squadra immediatamente sopra in classifica nella posizione della graduatoria ultima utile per la permanenza in B, sconfigge nel derby siciliano il Catania e diventa matematicamente irraggiungibile.

A nulla serve al Cagliari la successiva vittoria interna proprio nello scontro diretto contro il Messina sette giorni più tardi. Purtroppo per il Cagliari la disgrazia sportiva è solo all’inizio. Da anni tormentato da problemi societari, si scioglierà, come vedremo, la stagione successiva, alla vigilia dell’esordio in campionato, perdendo così anche il diritto a disputare il Campionato Nazionale di Prima Divisione e tornando così, dopo sei anni a livello nazionale, nei meandri dei campionati regionali.

In questo campionato, detto della promozione del Genova e delle otto retrocessioni, c’è da registrare il ritiro a campionato in corso del Pavia, dopo la ventesima giornata. In un caso come questo il regolamento prevede, in maniera per la verità discutibile, non di annullare tutti i risultati fino a quel momento ottenuti dal Pavia, come sarebbe stato logico, ma solo le cinque gare disputate nel girone di ritorno. Che vedrà, dalla 21ma giornata in poi, un numero dispari di squadre con un turno di riposo a rotazione per ogni squadra e una classifica finale che vedrà ogni squadra avere disputato ventinove gare, creando, tra le altre cose, una obbligatoria disparità tra le gare disputate in casa e quelle disputate in trasferta. Un dato da tenere in considerazione, vista la forza del fattore campo, e che contribuirà a danneggiare il Cagliari che è stata una delle squadre ad avere disputato più trasferte che gare interne. L’esatto opposto del Messina, la squadra immediatamente sopra in classifica di due punti e in possesso dell’ultimo posto utile per non retrocedere. A questo va aggiunto il fatto che, tra le cinque partite disputate dalla formazione lombarda e annullate, ci sono anche quelle riguardanti le due contendenti, con la differenza che il Messina viene sconfitto mentre il Cagliari farà sua la gara contro il Pavia e che, all'annullamento delle partite, i siciliani non avranno nessuno svantaggio in classifica mentre il Cagliari si ritroverà con due punti in meno regolarmente sudati sul campo.

Per il Cagliari in questo campionato sono scesi in campo diciassette calciatori, solamente cinque dei quali, cioè Baccilieri, Bonello, D’Alberto, Fradelloni e Puligheddu, erano presenti anche nella stagione precedente. Due di questi diciassette calciatori disputeranno tutte le partite di campionato dei rossoblù. Primatisti di presenze saranno Blecich e Lombatti con ventisette gare ciascuno, miglior realizzatore sarà Subinaghi che, con D'Alberto, formerà un ottimo duo d'attacco da ventotto reti, tredici delle quali realizzate da quest'ultimo.