La storia del Cagliari
Tutta la cronistoria rossoblù, partita per partita
1980/81
Campionato Serie A
Questa stagione 1980/81 inizia con alcune, importanti innovazioni. Dal punto di vista regolamentare, si concede la possibilità di portare, nelle partite, due uomini in più (cinque e non più tre) a disposizione dell’allenatore per effettuare sostituzioni. Le quali diventano due indipendentemente dal ruolo, a differenza di quanto accadeva prima allorquando le due sostituzioni erano consentite solo se una riguardava il portiere.

Altra novità per gli sportivi è la possibilità di tornare ad ammirare campioni stranieri in quanto vengono riaperte le frontiere calcistiche, dando la facoltà a ciascuna squadra di Serie A di ingaggiare un calciatore proveniente da una federazione straniera. Questa novità è certamente ben gradita dagli sportivi calciofili, amareggiati dal clamoroso scandalo maturato sul finire della stagione precedente che ha portato, tra le altre cose, come conseguenza, una nazionale non al massimo delle possibilità nel campionato europeo disputato proprio in Italia in estate.

Ma anche e soprattutto delle sentenze severe ed esemplari che privano i tifosi della possibilità di ammirare alcuni tra i migliori calciatori. Sentenze che non riguardano solo i calciatori ma anche le squadre con la prima Serie A della storia senza il Milan (coinvolto nello scandalo scommesse e punito con la retrocessione) e con ben tre squadre (Avellino, Bologna e Perugia) che partono con una penalizzazione di cinque punti in classifica.

Riguardo i movimenti di mercato, per i rossoblù si registra un botto. Il clamoroso ritorno di Virdis dalla Juventus dopo tre stagioni a Torino. Quello dell’attaccante è solo un arrivo in prestito in quanto svariati problemi fisici hanno condizionato il rendimento della sua ultima stagione in bianconero e si spera che un anno di ritorno al clima sardo faccia bene al bomber. Dalla Juventus arriva anche il centrocampista Tavola, con Briaschi che cede il suo posto nel reparto offensivo a Virdis tornando al Lane Rossi Vicenza, in Serie B. Riguardo le altre operazioni di mercato, di rilievo la partenza da parte di uno dei più richiesti uomini della rosa rossoblù, cioè Casagrande che passa all’ambiziosa Fiorentina dopo quattro stagioni in rossoblù. Discorso simile per il difensore Ciampoli: anche per lui l’esperienza al Cagliari finisce dopo quattro anni, passa al Catania in B. La difesa viene rinforzata con l’arrivo di Azzali, che proviene dalla Serie C1, esattamente dal Livorno, mentre, sempre per quanto concerne il reparto arretrato, nel mercato di riparazione viene ceduto Canestrari, il cui posto viene preso da Di Chiara. In entrambi i casi si tratta di operazioni con squadre di Serie B, Canestrari va al Bari, Di Chiara proviene dal Genoa. Nell’operazione con il Livorno che porta Azzali in rossoblù rientra la cessione del secondo portiere Bravi, che va in Toscana.

Il campionato della squadra guidata in panchina dal confermato tecnico Tiddia è all’insegna, come sempre, della regolarità. Si viaggia, grosso modo, sulla media del punticino a partita, in perfetta media salvezza. Anzi, la vittoria sulla capolista Roma del 23 novembre, a cui fanno seguito due pareggi, proietta i rossoblù, dopo un terzo di campionato, ad un’interessantissimo terzo posto, a due punti dalla vetta, occupata sempre dalla Roma. Ma proprio sul più bello arriva una sconfitta interna per mano del Brescia, l’unica stagionale al Sant’Elia, a cui segue un’altra sconfitta, a Como, poi la pausa tra la fine del 1980 e l’inizio del 1981 per l’impegno della Nazionale nella Copa de Oro in Uruguay con, nel frattempo, l’impegno nel Torneo di Capodanno. La chiusura del girone di andata, con la Roma in testa alla classifica, arriva all’immancabile quota di quindici punti in quindici gare, media di un punto a gara e brillante sesto posto in classifica.

Il girone di ritorno prosegue sulla falsariga del primo e il Cagliari può brindare alla salvezza con due turni di anticipo grazie ad una rete su calcio di rigore di Selvaggi ad un minuto dal termine dello scontro diretto di Udine, chiudendo nell’immancabile media di un punto a partita per il punteggio finale di trenta punti. Punteggio che, data la penalizzazione del Bologna, significa un bellissimo sesto posto finale. E girone di andata uguale nell’andamento a quello di ritorno: quattro vittorie, sette pareggi, quattro sconfitte.

Per quanto riguarda la storia del resto del campionato, in testa è vissuto del duello tra Juventus e Roma (le migliori per rendimento interno con la Roma unica imbattuta in casa), che saranno grandi protagoniste negli anni 80 della lotta per lo scudetto, con il Napoli terzo incomodo. Queste tre squadre saranno addirittura in testa insieme a pari punteggio alla 25ma e anche l’Inter toccherà sporadicamente la vetta nel girone di ritorno. La testa della classifica sarà tenuta per il maggior numero di giornate dalla Roma ma la Juventus, la migliore del girone di ritorno, sorpassa nel finale i rivali vincendo con due punti di scarto.

Non meno combattuta è stata la lotta per non retrocedere, che mai ha visto coinvolto il Cagliari. Alla fine viene fuori una maxi ammucchiata con ben cinque squadre a chiudere a quota 25 al terzultimo posto, con il Perugia e l’esordiente Pistoiese condannate alla retrocessione. Trattasi di Ascoli, Avellino (danneggiato dalla penalizzazione), Brescia (la squadra con meno vittorie, appena quattro, la metà delle quali contro il Cagliari), Como (l’unica senza successi esterni) e Udinese e la classifica degli scontri diretta decreta la retrocessione del Brescia, incapace di andare oltre il pari esterno nel decisivo scontro diretto da dentro o fuori sul campo dell’Ascoli all’ultima giornata.

Tornando al destino del Cagliari, da sottolineare il fatto che, in un’epoca dove il calcio italiano non brillava certo per l’offensivismo, l’ottimo tecnico Tiddia riusciva a fare coesistere tre attaccanti come Piras, Virdis e Selvaggi schierandoli non di rado contemporaneamente in campo, a discapito di Gattelli, che ha avuto poco spazio.

I calciatori scesi in campo sono stati venti con Azzali, Corti e Lamagni i più presenti con il pieno di partite (trenta su trenta) e Selvaggi il miglior realizzatore con otto reti.