La storia del Cagliari
Tutta la cronistoria rossoblù, partita per partita
2001/02
Campionato Serie B
Questa stagione 2001/02 conferma la fase calante dei risultati sportivi di un Cagliari che parte con il sogno di un rientro tra i grandi del calcio italiano, ma che alla realtà dei fatti vivrà una stagione di grande sofferenza, toccando concretamente con mano il clamoroso rischio di un’incredibile retrocessione.

Il tramonto di qualsiasi sogno di gloria già sul finire della scorsa stagione consente al presidente Cellino, se non altro, di programmare con il dovuto anticipo quella successiva. E la programmazione parte dalla scelta del nuovo tecnico. Ancora una volta si percorre la strada di un nome emergente e la scelta cade su Antonio Sala, reduce da un gran biennio alla guida del Siena. Portato prima alla Serie B, categoria dalla quale la formazione toscana mancava da più di mezzo secolo e poi ad un brillante campionato condotto senza rischi di retrocessione e con, anzi, la soddisfazione di condurre la classifica per due giornate nelle battute iniziali del campionato.

Riguardo le variazioni nell’organico, il nuovo allenatore, esattamente come accaduto nelle più recenti esperienze in B del Cagliari con Ventura e Bellotto, porta con sé calciatori di fiducia dalla squadra da cui proviene. Purtroppo i risultati non saranno gli stessi ottenuti da Ventura ma saranno simili a quelli ottenuti da Bellotto.

I calciatori in questione sono i centrocampisti Cavallo e Colasante e il trentenne portiere Mancini, protagonista della promozione dalla C1 alla B ma relegato al ruolo di secondo nella stagione successiva.

Cavallo sarà titolare nel disastroso avvio stagionale del Cagliari risultando tra i più deludenti al punto che, al mercato di riparazione, sarà rispedito al mittente senza eccessivi rimpianti. Su Colasante non si possono esprimere giudizi perché esce di scena quasi subito a causa di un infortunio che lo tiene sei mesi lontano dai campi di gioco mentre Mancini confermerà il suo ruolo di secondo facendo il pieno, nelle trentotto giornate di campionato, di presenze in panchina senza racimolare nemmeno un minuto in campo.

Della rosa a disposizione del tecnico Sala ad inizio stagione fanno parte anche Beghetto, Antonio Esposito e Mayelè che lasciano quasi immediatamente il rossoblù. Antonio Esposito andrà a giocare nella seconda divisione francese mentre Beghetto e Mayelè passeranno entrambi in Serie A al neopromosso Chievo, da cui proviene il centrocampista Gorgone. Vale la pena soffermarsi sul ricordo di Mayelè, calciatore congolese scampato alla guerra e che pareva avere trovato riscatto nel calcio quando, proprio nel periodo della sua esperienza al Chievo, un tragico incidente stradale lo porterà via per sempre.

Riguardo le altre variazioni nella rosa, doveroso cominciare con il capitano Matteo Villa, che lascia il Cagliari dopo dieci stagioni, sicuramente tra le più belle nella storia del Cagliari, come quella della Coppa Uefa. Il difensore passerà al Napoli. Altre cessioni sono quelle di Diliso in A al Verona, Medri in B alla Ternana e Buso e Orlando in C1 rispettivamente allo Spezia e al Padova. Infine Scarpi che non rinnova il contratto, non fa parte del progetto tecnico di società e allenatore e, pur facendo parte, almeno inizialmente, della rosa, viene ceduto al mercato di riparazione all’Ancona senza mai scendere in campo con la maglia del Cagliari.

Gli arrivi sono quelli di Pantanelli, che sarà il portiere titolare e De Angelis, difensore, entrambi provenienti dal Cosenza e del giovane Dionisio, anch’egli difensore, che proviene dal Campania Puteolana, Serie C2. Ma soprattutto dal giovane attaccante Mauro Esposito, proveniente dal Pescara, che sarà nell’immediato e negli anni a venire, tra i più brillanti protagonisti in maglia rossoblù. A questi si aggiunge il rientro dal prestito all’Alessandria di Melis mentre, a stagione iniziata, l’organico verrà arricchito dagli arrivi del difensore Cudini dal Torino e dagli attaccanti Negri, proveniente dal Bologna e Langella, proveniente dalla Torres.

Le perplessità dimostrate all’inizio della stagione agonistica allorquando il non essere stati capaci di andare oltre uno 0-0 interno contro il Lumezzane, squadra di Serie C1, ha comportato l’uscita dalla Coppa Italia, non tardano a manifestarsi anche in campionato, il cui svolgimento ricalca nella formula quello del precedente con le due gare in notturna per ogni turno di campionato, cioè l’anticipo del venerdì e il posticipo del lunedì.

I primi centottanta minuti di campionato dei rossoblù contro le due siciliane, il Messina al Sant’Elia e il Palermo in trasferta, entrambe neopromosse, registrano altrettanti nulla di fatto, che alla classifica del Cagliari danno sia il primato come unica squadra senza avere subito reti sia il primato di unica squadra senza segnature, cosicchè la prima rete stagionale arriva solo alla terza giornata, in casa contro il Bari, ma la cosa non porta un risultato positivo perché si perde 2 a 1 e questa è la prima di tre brutte sconfitte consecutive.

Alla quarta di campionato la batosta è pesante, 4 a 2 a Crotone e alla quinta si perde ancora in casa al cospetto di una Sampdoria al momento in crisi e ultima in classifica senza vittorie. Dopo un altro 0-0, il terzo stagionale, in casa del Napoli, non arriva la vittoria sul terreno amico nemmeno contro il Siena, complice anche un errore di Conti su calcio di rigore e si arriva all’ottavo appuntamento di questo campionato con il Cagliari di scena sul campo del sorprendente Modena, formazione neoprossa dalla C1 e che guida la classifica imbattuta. Le due squadre si erano già affrontate al Sant’Elia in Coppa Italia e i rossoblù si erano imposti con il punteggio di 4 a 0 ma in campionato la storia si dimostra ben diversa con il Modena che vince una gara senza storia con il punteggio di 3 a 0 e a questo punto l’avvicendamento in panchina, con il Cagliari pericolosamente penultimo in classifica e ancora senza vittorie, diventa inevitabile.

Il presidente Cellino, per evitare eccessivi traumi alla squadra, opta per una soluzione interna il più possibile indolore affidando la panchina all’allenatore in seconda Nuciari che parte con uno 0-0 interno contro la Reggina in cui, stavolta, è Suazo a sbagliare un calcio di rigore che poteva essere decisivo. Un pari che, combinato alla vittoria della Pistoiese, ultima in classifica, fa toccare al Cagliari l’umiliazione dell’ultimo posto in classifica solitario. Con anche il poco piacevole primato di essere l’unica squadra senza vittorie. Ma dopo questo pareggio arriva, finalmente, il primo successo, ottenuto sul campo del Cittadella a cui fa seguito un altro pareggio interno, contro la Ternana.

I primi tre incontri con Nuciari allenatore vedono, dunque, il Cagliari imbattuto ma il cambio alla guida tecnica non da i risultati sperati perché presto il trend positivo si arresta. Ad esempio a Salerno, quando sul punteggio di parità un’espulsione a danno degli avversari pare indirizzare a favore la gara che, invece, viene persa. Se non altro arriva la prima vittoria in casa, vittima l’Ancona ma quelle contro Cittadella e Ancona saranno le uniche vittorie con il nuovo allenatore che viene esonerato dopo otto partite. Al suo posto Cellino, stavolta, chiama il meglio sulla piazza per una situazione come quella che sta vivendo il Cagliari, cioè Sonetti. Il cui esordio, ad appena tre giorni dall’ultima con Nuciari in panchina, visto che si tratta di un turno infrasettimanale di campionato, vede il nuovo tecnico rossoblù in tribuna, a causa di pendenze contrattuali con la Salernitana, osservare i rossoblù sconfitti ad Empoli con il punteggio di 2 a 1, al cospetto della terza forza del campionato. Ma, nonostante il passo falso all’esordio, l’impronta del nuovo tecnico, decisamente di un altro livello rispetto ai precedenti, se non altro in termini di esperienza, si vede immediatamente perché alla sconfitta di Empoli fa seguito una serie di ben otto risultati utili consecutivi che danno sostanza alla deficitaria classifica del Cagliari.

In questa serie da segnalare la vittoria casalinga 4 a 0 contro il Palermo e lo spettacolare 3 a 3 di Genova contro la Sampdoria allorquando, dopo un primo tempo chiuso sullo 0 a 2, si ha il capovolgimento del risultato con tre reti in undici minuti in avvio di frazione con Suazo che fallisce incredibilmente a due passi dalla porta il colpo del ko prima che arrivi, nel finale, la beffa del pareggio.

A questa serie positiva segue un ultimo rallentamento, con quattro gare senza vittorie (due sconfitte e due pari) prima del gran finale con un’unica sconfitta nelle ultime nove gare di campionato che porta al risultato che può essere considerato il minimo sindacale, cioè la conferma della categoria. Risultato ottenuto con la massima sofferenza solamente con il pareggio casalingo contro il Vicenza dell’ultima giornata, che si disputava con la retrocessione già decretata dalla matematica per Pistoiese, Cittadella e Crotone e con ben sette formazioni, tra cui il Cagliari, a cercare di evitare l’ultimo posto per la Serie C1 della stagione successiva che andava, suo malgrado, alla Ternana, l’unica delle sette contendenti sconfitta nel turno finale del campionato.

Per quanto riguarda la restante storia del torneo, in zona promozione è stato all’insegna della sorpresa, visto che Como e Modena, due squadre neopromosse ed entrambe provenienti dal girone A della Serie C1 della stagione precedente, centrano la loro seconda promozione consecutiva e anche con un buon anticipo, ben tre giornate di campionato, distinguendosi per i primati contrapposti con il Como migliore per attacco e numero di vittorie e il Modena migliore per il minor numero di sconfitte e reti subite. Gli altri due posti per la Serie A se li aggiudicavano Empoli e Reggina con un turno di anticipo sulla fine del campionato, allorquando, pur entrambe sconfitte, diventavano irraggiungibili per il Napoli, neoretrocesso dalla A come la Reggina e sconfitto a sua volta a Cosenza.

In questo campionato nessuna squadra è riuscita a mantenere inviolato il proprio terreno di gioco con il Modena migliore di tutte con una sola sconfitta interna mentre, come un anno prima, tutte le squadre sono riuscite a vincere almeno due gare fuori casa.

Tra i primati stagionali il Cagliari si distingueva per il massimo dei pareggi interni e per il massimo degli 0-0, ben nove, dati che ponevano l’attacco rossoblù come uno dei più anemici del campionato, migliore solo rispetto a quello di Pistoiese e Siena, mentre la Salernitana, pur sesta in classifica, si distingueva, relativamente alle partite in trasferta, sia come migliore attacco che come peggiore difesa. Risultato che rientra nella norma considerato che l’allenatore era Zeman.

Da rilevare anche il fatto che questa edizione del campionato di Serie B si è contraddistinta per il primato di vittorie esterne complessive in campionato con ben 91 delle 380 partite di campionato che hanno visto la sconfitta della squadra padrona di casa, primato assoluto nei campionati di B con il formato a venti squadre.

I calciatori scesi in campo con la maglia del Cagliari in questo campionato sono stati ventisei con Pantanelli primatista di presenze, non avendo saltato nemmeno un minuto di campionato e Suazo primatista come realizzatore, autore di nove reti.