La storia del Cagliari
Tutta la cronistoria rossoblù, partita per partita
1957/58
Campionato Serie B
Quello del 1957/58 è Il sesto campionato consecutivo di B per un Cagliari che continua a sognare la A, ma che continua sulla falsariga del precedente. Cioè un campionato che ricalca la fase calante dei rossoblù in questo loro periodo storico. Al vertice societario il dimissionario Ennio Dalmasso viene sostituito alla presidenza con Giuseppe Meloni.

Sotto la guida del confermato Piola come allenatore, i rossoblù, curiosamente, ripartiranno esattamente da dove avevano terminato la stagione precedente, cioè dal pari interno 1-1 contro il Novara (ancora più curiosamente sarà sempre Albini il realizzatore per i piemontesi), a cui fa seguito il successo interno sul neopromosso Lecco.

I sorrisi terminano qui per l’inizio stagionale dei cagliaritani, perché seguiranno tre sconfitte consecutive, un deludente 0-0 in casa contro il Taranto e, soprattutto, un clamoroso rovescio 5 a 0 sul terreno del Brescia, che porta la squadra appena un punto sopra l’ultimo posto. In questo principio di campionato, si può notare anche il fatto che si segue in negativo quello precedente riguardo l’andamento delle gare in trasferta. Chiuso il torneo 1956/57 con nove sconfitte consecutive esterne, si apre quello successivo con altre tre sconfitte nelle prime tre uscite lontano dalla Sardegna. Tutte con Piola come allenatore che, da quando è ritornato a guidare i rossoblù dalla panchina, ha collezionato un impressionante 100% di sconfitte esterne, dodici su dodici. Praticamente per rivedere il Cagliari imbattuto in trasferta, bisogna risalire all’ultima panchina senza Piola. L’esonero per il tecnico diventa inevitabile e il Cagliari, come per magia, non esce sconfitto dalla prima esterna col nuovo tecnico.

In attesa del sostituto, che sarà Andreoli, siederà in panchina Mariolino Congiu per due partite che danno un po’ di ossigeno alla classifica (una vittoria e un pari).

Il debutto del nuovo tecnico non è dei più felici: sconfitta interna contro il Venezia, una delle favorite per la promozione, a cui segue un’altra sconfitta esterna e un pari interno con la Sambenedettese, prima della sorprendente vittoria in trasferta (l’unica stagionale) a Como (la sola formazione contro cui i rossoblù vinceranno entrambe le gare di campionato).

A questo punto arriva il periodo più difficile, con quattro trasferte nelle successive sei giornate, che portano un complessivo di ben cinque sconfitte e che costringeranno il Cagliari all’umiliazione dell’ultimo posto solitario.

Quando tutto sembra perduto, arriva una inattesa serie positiva che riporterà la formazione sarda in piena corsa per la salvezza, con sette risultati utili di fila, di cui quattro vittorie, tra le quali è d’obbligo segnalare la rivincita contro il Brescia che verrà a sua volta umiliato 4 a 0 all’Amsicora.

Ma non è tutto. A campionato in corso, il presidente della Lega Giuseppe Pasquale, propone una modifica dei formati dei campionati. Sarà la riforma passata alla storia calcistica come il cosiddetto Lodo Pasquale, appunto. Questa decisione, maturata dopo un po’ di riunioni e ufficializzata il 22 marzo del 1958, porterà il formato della Serie B per la successiva stagione a venti squadre in luogo delle diciotto attuali. Questa modifica interesserà il destino del Cagliari perché annullerà le retrocessioni.

La cosa, naturalmente, porta ad un calo nella tensione agonistica per i rossoblù e per le altre squadre impegnate sul fondo della classifica, essendo oramai nullo l’interesse. Che, tradotto in quelli che saranno i risultati sul campo, porterà una sola vittoria da quel momento fino alla fine del campionato (contro il Como, appunto) e tre sconfitte finali consecutive che portano al penultimo posto che in altri tempi avrebbe significato retrocessone in Serie C. In questo campionato da archiviare in fretta nel dimenticatoio, chiuso con il primato negativo di sconfitte in assoluto e di sconfitte in trasferta, per il Cagliari scenderanno in campo complessivamente ventuno calciatori.

Rispetto all’organico della stagione precedente mancano, tra gli altri, una delle bandiere, Mezzalira, ceduto un anno in prestito in A con la Spal, e il difensore indigeno Tiddia, proveniente dal settore giovanile, ceduto, sempre in prestito, all’Olbia, in Serie C. Sempre in difesa, lascia il rossoblù Bersia dopo quattro anni e più di cento presenze e arriva Ciccarelli. Altra partenza importante è quella del bomber Ghersetich, rimpiazzato da Meanti. Via anche Cavazzuti, arriva Colomban e esordisce in prima squadra il giovane cagliaritano Loriga, proveniente dal vivaio.

Primatista di presenze sarà il capitano Bertoli con trentadue partite disputate, miglior realizzatore Meanti con otto reti.

Riguardo il complessivo di tutto il campionato, sarà la Triestina, al debutto in Serie B e che nella sua storia aveva perlopiù calcato i campi della massima serie, a terminare al primo posto, dopo un inizio un po’ incerto necessario per adattarsi alla nuova realtà.

Con i giuliani, primi al termine del girone di andata a pari merito con un Venezia favorito nel pronostico anche alla luce del precedente torneo, e che finirà terzo causa un girone di ritorno in calando, verrà promosso il Bari, che, viceversa, era un po’ attardato al termine del girone di andata ma che sarà il migliore in quello di ritorno.

Tra i primati stagionali, segnaliamo quello per il migliore punteggio interno per Triestina e Marzotto, con questi ultimi migliori anche per numero di vittorie interne e Triestina migliore attacco interno. Massimo di vittorie esterne per Triestina e Bari con i pugliesi anche migliori di tutti in trasferta anche come attacco e punteggio. Lo Zenit Modena, pur autore di un buon settimo posto, sarà la peggiore difesa interna mentre il Como, solo ottavo in graduatoria, sarà la migliore difesa in assoluto e la migliore difesa esterna.