La storia del Cagliari
Tutta la cronistoria rossoblù, partita per partita
1971/72
Coppa Angloitaliana
Esattamente come l’anno precedente, per il Cagliari c’è la disputa, a campionato finito, del Torneo Angloitaliano a cui partecipano dodici squadre, sei per nazione. Formula pressoché identica a quella della stagione precedente con tre gironi da quattro squadre ciascuno (due inglesi e due italiane) e partite che riguardano solo squadre di nazioni diverse con lo stilarsi di una classifica, a fine torneo, non per gironi ma per nazioni e le due vincenti ad affrontarsi in finale in gara unica. Classifica a cui si aggiungono tanti punti bonus quante le reti realizzate.

Le varianti rispetto ad un anno prima sono dettate dal fatto che le gare di andata in questa stagione si disputano in Italia e quelle di ritorno in Inghilterra, l’esatto opposto di un anno prima. C’è anche una novità regolamentare, con il fuorigioco applicato solo alla parte del campo di gioco compresa tra la linea più lunga dell’area di rigore, immaginando anche la parte di campo esterna alla stessa area compresa fino alla immaginaria proiezione che arriva alla linea laterale, e la linea di porta, allo scopo di facilitare la realizzazione di più reti.

Il Cagliari, così come la precedente edizione, non supera la prima fase peggiorando anche le prestazioni rispetto ad un anno prima affrontando, peraltro, la competizione, a ranghi largamente incompleti e con l’utilizzo di svariati giovani. Questa manifestazione, per i rossoblù, arriva dopo un campionato condotto al vertice che è anche l’ultimo del grande Cagliari ed è da ricordare per il passo d’addio di Greatti, una bandiera che si ammaina dopo nove anni di militanza in rossoblù ma anche per la chiusura dell’esperienza cagliaritana del condottiero di questo indimenticabile squadrone, l’allenatore Manlio Scopigno. Insomma, la chiusura di un ciclo e di un’epoca irripetibile.

La finale verrà disputata allo stadio Olimpico di Roma e vedrà il successo della Roma sul Blackpool, detentore del trofeo.