La storia del Cagliari
Tutta la cronistoria rossoblù, partita per partita
2002/03
Coppa Italia
Questa edizione della Coppa Italia ha ricalcato il formato consolidato delle ultime edizioni. E ha visto la vittoria finale del Milan, squadra storicamente abituata a grandi successi sia a livello nazionale che internazionale ma che, curiosamente, torna al successo in questa manifestazione dopo un inconsueto digiuno durato ben un quarto di secolo.

Il torneo ha visto, nel corso del suo svolgimento, non pochi risultati a sorpresa da parte di squadre certamente non accreditate dai pronostici alla vigilia ed ha avuto un buon livello spettacolare e una notevole quantità di segnature.

Per quanto riguarda il Cagliari, la sua partecipazione si è limitata al solo primo turno e le partite sono state tutte giocate in trasferta perchè la gara della seconda giornata contro la Pistoiese, causa indisponibilità dello stadio Sant'Elia, è stata giocata, di comune accordo tra le due società e previa autorizzazione della Lega Calcio, a campi invertiti. Il sorteggio assegnava ai rossoblù, per una coincidenza davvero curiosa, il girone numero quattro per il terzo anno di fila. Un raggruppamento rivelatosi molto equilibrato completato da squadre toscane, una per categoria cioè l’Empoli a rappresentare la A, il Livorno la B e la già citata Pistoiese la C1. Si arrivava alla seconda delle tre giornate previste con tutte le squadre a pari punteggio in classifica e quindi tutte in lizza per la qualificazione, riservata alla prima classificata. Che sfumava, per il Cagliari nella terza giornata, nella partita più difficile, cioè la trasferta sul campo della squadra di Serie A.

La prestazione assolutamente negativa dei rossoblù, nettamente sconfitti da un Empoli che è stata la squadra a passare il turno, ha dato spunto al presidente Cellino per prendere la decisione di cambiare guida tecnica alla vigilia dell'esordio in campionato. Una decisione probabilmente composta ad un lato dall'insicurezza per la conferma di Sonetti e dall'altro dalla prospettiva di riavere in panchina un tecnico già di successo nel recente passato, cioè Ventura.

Una volta esauriti i gironi eliminatori, il torneo proseguiva con la formula dell’eliminazione diretta con gare di andata e ritorno e squadre che entravano in gioco a fasce in due differenti fasi a seconda del piazzamento in campionato della stagione precedente. Di rilievo, a titolo di curiosità, la gara di ritorno del secondo turno eliminatorio tra Parma e Vicenza decisa, caso unico nella storia della manifestazione, nei tempi supplementari con il regolamento dell'epoca, durato poco, cioè il golden gol, che interrompeva immediatamente la partita alla realizzazione della rete decisiva.